Walther G22 calibro .22 lr

Per il grande pubblico, il nome Walther è quasi sempre associato alle armi corte, complici i romanzi di Jan Fleming e il loro protagonista James Bond: la storica azienda tedesca, però, può vantare una importante tradizione anche nel settore delle armi lunghe, sia militari (pensiamo al G43 della seconda guerra mondiale) sia per l’impiego ludico e sportivo. In quest’ultima categoria si colloca la G22, carabina da plinking da…

Per il grande pubblico, il nome Walther è quasi sempre associato alle armi corte, complici i romanzi di Jan Fleming e il loro protagonista James Bond: la storica azienda tedesca, però, può vantare una importante tradizione anche nel settore delle armi lunghe, sia militari (pensiamo al G43 della seconda guerra mondiale) sia per l’impiego ludico e sportivo. In quest’ultima categoria si colloca la G22, carabina da plinking dall’aspetto futuristico, degno della saga di Dune. Presentata quasi in contemporanea con la pistola paricalibro P22, ne riprende alcune soluzioni estetiche, proponendosi con naturale completamento per il tiratore non agonista. L’impostazione dell’arma è di tipo bull-pup, quindi con otturatore e caricatore dietro l’impugnatura. Il calcio, completo di astina in polimeri, è di colore nero e ha un’impugnatura a pistola che ricalca per angolazione, forme e dimensioni quella della P22. Posteriormente, ha un ampio foro destinato al passaggio del pollice (thumb hole), nella cui parte posteriore si trova il pulsante di sgancio del caricatore. Quest’ultimo, di generose dimensioni, può essere facilmente azionato arretrando il pollice della mano forte. Subito dietro al bocchettone del caricatore si trova un secondo bocchettone, destinato a contenere il caricatore di ricambio: in questo caso non ci sono pulsanti di ritegno, il serbatoio è trattenuto in sede per frizione. Nella parte posteriore si trova il calciolo, dotato di distanziali amovibili. Completa di distanziali (uno di 10 mm e uno di 20 mm), la calciatura ha una lunghezza ideale per una persona di media statura, rimuovendo i due distanziali la distanza tra il grilletto e la spalla passa da 390 mm a 360 mm, consentendo un più agevole utilizzo da parte di un ragazzo o di una donna. L’ astina ha quattro inserti in gomma, due per lato, che oltre ad aumentare il grip alleggeriscono anche l’estetica. Solidale all’astina, un maniglione di trasporto superiore che svolge anche la funzione di slitta per l’attacco dell’ ottica, incorporando inoltre nella parte posteriore il cursore mobile della tacca di mira. Ulteriori slitte tipo Weaver sono presenti anche nella parte inferiore dell’astina e della rampa del mirino, consentendo l’installazione di torce, laser e bipiedi. Dal punto di vista del funzionamento, la G22 impiega una semplice chiusura a massa, più che sufficiente per una cartuccia di debole potenza come il .22 long rifle.

 

L’otturatore è simmetrico, ovvero estrattore e manetta di armamento sono montati sul lato destro ma nel caso di utilizzo dell’ arma da parte di un mancino questi due elementi possono essere smontati e rimontati sul lato opposto senza eccessivi problemi, in quanto sono già predisposte le sedi dei due elementi. Stesso discorso per il castello, che ha la finestra di espulsione e la guida della manetta di armamento su entrambi i lati, e per l’espulsore, solidale al tappo che occlude una delle finestre di espulsione. Le molle di recupero sono due, concentriche ad altrettanti guidamolla: nella sezione posteriore del castello, un piccolo ammortizzatore serve ad arrestare la corsa retrograda dell’otturatore. Il pacchetto di scatto è a cane interno ed è collegato al grilletto tramite un’asta di rinvio posizionata sul lato destro dell’arma. Due i dispositivi di sicurezza: manuale a cursore sui due lati del castello, e automatico al caricatore. Quando la sicura manuale è disinserita, nella parte superiore del castello, ai lati della canna, sporgono due blocchetti di colore rosso arancio, destinati a mettere sull’avviso il tiratore. Inoltre, quando il cane interno è armato un indicatore di colore rosso è visibile dietro la manetta di armamento. È prevista, infine, un’ulteriore sicura manuale a chiavistello sul lato destro dell’arma, in omaggio alle normative sulla sicurezza richieste da alcuni Stati americani. Le soluzioni meccaniche adottate sono abbastanza semplici: unico neo, la difficoltà di smontaggio. Per rendere l’arma utilizzabile da parte dei mancini, il manuale di istruzioni consiglia di rivolgersi a un armiere, ma se il proprietario riuscirà a smontare l’arma per la pulizia ordinaria, di sicuro avrà anche le capacità per rendere l’arma reversibile spostando sul lato opposto l’estrattore, la manetta di armamento e la piastrina dell’espulsore. La canna è lunga 508 mm, ha una rigatura a otto principi ad andamento destrorso con un passo di 1:16” (406 mm). Il vivo di volata è protetto dagli urti da una smussatura. Il caricatore in lamierino è del tipo monofilare e sul lato ha un cursore che consente di abbassare l’elevatore in modo da facilitare l’ inserimento delle cartucce. Lo zoccolo del caricatore ha uno spessore notevole, andando a integrarsi perfettamente con il profilo del calcio. Azionando il pulsante di sgancio, il caricatore fuoriesce da solo senza bisogno di estrarlo manualmente. Considerando che il caricatore di ricambio è alloggiato in una sede posta subito dietro al bocchettone, la sostituzione è estremamente rapida e può essere effettuata senza abbandonare la linea di mira. Gli organi di mira sono abbastanza inusuali, in particolar modo la tacca di mira che è montata all’ apice di un cursore che scorre sul braccio posteriore della maniglia di trasporto. Se si utilizza l’ottica, la tacca scompare nel profilo del maniglione e non dà alcun fastidio. Se, invece, si decide di utilizzare le mire metalliche, è necessario spingere il cursore della tacca verso l’alto al fine di farla sporgere sopra alla slitta per l’ottica. La tacca di mira consiste in un tamburo con sei aperture diverse, identificate da una serie di numeri che vanno da uno a sei. Per ogni arresto, le aperture della tacca di mira variano il punto di impatto in elevazione di 50 millimetri a 50 metri, misura che corrisponde a circa 4 moa. È una regolazione abbastanza grossolana, comunque più che sufficiente per il tipo di arma cui è destinata. Si può intervenire anche sul mirino, del tipo a lama e innestato a coda di rondine, quindi regolabile in derivazione.

 

La lama, alta 5,7 mm, può inoltre essere sostituita con una di 5 mm, alzando ulteriormente il punto di impatto del proiettile. Naturalmente, la slitta Weaver sul maniglione consente l’utilizzo di ottiche di puntamento, che devono preferibilmente essere montate con un profilo molto basso, altrimenti si perde l’appoggio della guancia contro il calciolo. Anche il mirino ha, nella parte inferiore, una sua slitta tipo Weaver, che può essere destinata al montaggio di un laser: la Walther ne propone uno che va perfettamente a integrarsi con la sagoma dell’astina. Per la prova di tiro abbiamo utilizzato la G22 su un rest con appoggio anteriore e posteriore, al fine di valutare la precisione assoluta dell’arma. Per lo stesso motivo, abbiamo installato un’ottica Walther 3- 9×40 con reticolo tipo mil-dot e abbiamo provato una serie di cartucce calibro .22 long rifle di diverso tipo e produttore. Le rosate, effettuate su una distanza di 50 metri, sono state realizzate con serie di 5 colpi e misurate da centro a centro. La nostra prova di tiro è iniziata utilizzando cartucce Fiocchi M300, che hanno sviluppato una velocità alla bocca di 295 metri al secondo con un’energia di 113 joule, con le quali abbiamo ottenuto una rosata di 8 mm. Come seconda munizione abbiamo impiegato sempre le Fiocchi, ma Sm320, che hanno erogato una velocità di 316 metri al secondo determinando una rosata di 10 mm. Infine, abbiamo inserito nel caricatore le Rws Special match che, a fronte di una velocità minore rispetto alle precedenti, solo 306 metri al secondo, hanno fornito il miglior raggruppamento in assoluto, ovvero 4 mm. Al contrario di molte armi per il plinking in calibro .22 long rifle, la Walther G22 non richiede cartucce “ energiche” per funzionare, anzi: i migliori risultati si ottengono con cartucce di velocità standard, ovvero le classiche match, pertanto, a meno di non avere esigenze particolari, non è necessario andare a cercare l’alta velocità. Il fucile si imbraccia perfettamente e il passaggio da un bersaglio all’alto è molto rapido, merito anche dell’estrema compattezza data dalla configurazione bull-pup che, però, riesce a mantenere un assetto equilibrato e non sbilanciato all’indietro (problema di molte bull-pup). Lo scatto è preciso e senza impuntamenti o grattamenti ma risulta un po’ filante, problema dovuto essenzialmente alla notevole distanza tra il grilletto e il dente di scatto.

 

Anche questo è un problema molto frequente nelle armi con questo tipo di configurazione e, avendo avuto modo di provarne altre, possiamo dire che quello della G22 non è dei peggiori, specialmente se si considera che il rinvio del grilletto è costituito da un’unica astina e non da una coppia come su molte altre armi. Il funzionamento dell’arma è stato ineccepibile, senza inceppamenti, impuntamenti o mancate espulsioni. La maniglia di trasporto, a nostro avviso, non deve essere considerata come tale, ma più semplicemente come punto di ancoraggio per un sistema di puntamento in quanto non è posizionata nel baricentro, di conseguenza afferrando l’arma per la maniglia quest’ultima non risulta bilanciata in mano.

 

L’articolo completo, con molte più foto, lo trovate su Armi e Tiro di giugno 2007.

 

 

SCHEDA TECNICA

Produttore: Carl Walther GmbH Sportwaffen, Postfach 2740, 59717 Arnsberg, Germania, tel. 00.49.29.32.63.81.00, fax 00.49.29.32.63.81.49, www.carl-walther.de, sales@carl-walther.de

Importatore: Bignami spa, via Lahn 1, 39040 Ora (Bz), tel. 04.71.80.30.00, fax 04.71.81.08.99, www.bignami.it

Modello: G22

Destinazione d’uso: Tiro a segno

Tipo: carabina semiautomatica

Calibro: .22 long rifle

Funzionamento: chiusura a massa

Canna: lunga 508 mm, otto righe ad andamento destrorso e un passo di 1:16” (406 mm)

Percussione: cane interno

Alimentazione: caricatore prismatico monofilare

Numero colpi: 5

Estrattore: a unghia posto sul lato destro dell’otturatore

Espulsione: espulsore fisso a puntone, sul tappo della finestra di espulsione

Mire: tacca di mira a tamburo con sei aperture tarate a altezze diverse dotate di un’apertura di 2 mm, mirino a palo regolabile in derivazione spesso 2,5 mm

Scatto: in un unico tempo con un peso di sgancio di 800 grammi

Sicurezze: manuale alla catena di scatto, automatica al caricatore

Peso: 2.700 grammi Lunghezza totale: 720 mm Materiali: calciatura in polimeri, canna e meccanica in acciaio

Finitura: parti in acciaio finite nere, calciatura in polimeri di colore nero

Numero del catalogo nazionale: 15.164 (arma sportiva)

Prezzo: 489 euro, Iva inclusa