Viaggio nella fantascienza

Da una delle straight-pull venatorie più memorabili del XXI secolo è stata derivata una sniper unica: dalla modularità alle regolazioni del calcio, dal cambio rapido della canna alla schermatura termica, è un concetrato di innovazione
Il nome Strasser è venuto alla ribalta per la prima volta a metà degli anni Duemila, allorché l’azienda austriaca, già con una solida esperienza nel settore della meccanica di precisione, decise di presentarsi al mondo dei cacciatori e dei tiratori mitteleuropei con una carabina straight-pull modulare dai contenuti fortemente innovativi. Era la Rs 05 (Armi e Tiro, marzo 2012), poi seguita dalla sua evoluzione Rs 14. Da questa cellula, un paio di anni fa sono state prese alcune soluzioni tecniche per lo sviluppo di una carabina per il tiro tattico e di precisione a lunga distanza, che sono state “fuse” con altri accorgimenti del tutto innovativi, che rendono la Tac 1 (così è stata battezzata) una delle carabine sniper più inconsuete e originali del mercato.
Il cuore del sistema è la chiusura Rs, sviluppata da Horst Blaser (sì, quello lì…) per l’azienda austriaca. Il concetto è lontanamente simile a quello della Blaser R93, solo che invece di avvalersi di un manicotto in acciaio armonico a espansione, si avvale di quattro veri e propri ramponi prismatici che fuoriescono dalla circonferenza della testa dell’otturatore (grazie a un cuneo interno) e si inseriscono in una sede anulare nel prolungamento di culatta. Azionando la manetta di armamento in avanti, il cuneo interno obbliga i quattro ramponi a fuoriuscire, bloccando saldamente l’otturatore in chiusura; tirando invece la manetta di armamento all’indietro, i ramponi sono costretti a rientrare nel piano della circonferenza del cilindro grazie a una molla a spirale che circonda i quattro elementi. Sulla coda dell’otturatore è presente nella parte superiore un indicatore di percussore armato, mentre all’estremità posteriore è presente un cursore, con piolo elastico di sicurezza, che funge da prima sicura manuale.
L’azione è in acciaio, massiccia e prismatica, ma risulta pressoché invisibile in quanto è inguainata in uno chassis in lega leggera che funge da astina e si prolunga posteriormente svolgendo la funzione di calciatura. Davanti al ponticello del grilletto è presente il vano del caricatore amovibile, di tipo monofilare, ma appositamente prolungato in questa variante tattica fino a ottenere una capacità di 10 colpi nei calibri standard (8 in .300 Winchester magnum). Lo sgancio del caricatore si ottiene premendo entrambi i ritegni a pulsante posti sui lati del bocchettone. Davanti a quest’ultimo, sul lato destro dello chassis, è tuttavia presente un secondo alloggiamento che serve per contenere un altro caricatore, da portare con sé come scorta di pronto impiego.
Il calciolo è regolabile in lunghezza, così come è possibile regolare in altezza un appoggiaguancia integrato e anche il calciolo in gomma può essere fatto scivolare in senso verticale. Per regolare il calciolo è necessario allentare una vite, mentre per ottimizzare la lunghezza del calcio e l’altezza dell’appoggiaguancia sono previste due ghiere zigrinate. Sul lato destro, sono però visibili tre ghiere zigrinate e forate, che fungono da frizione per impedire che le regolazioni impostate possano modificarsi accidentalmente. La terza comanda uno speciale monopiede ribaltabile e regolabile, occultato nella parte inferiore del calcio. Sullo spigolo inferiore posteriore del calcio c’è un pulsantino, facendo scorrere il quale si libera uno speciale utensile universale che consente lo smontaggio completo dell’arma e altre personalizzazioni. Sulla sommità del calcio, sul lato opposto rispetto all’appoggiaguancia, premendo un pulsante è possibile far fuoriuscire una maniglia di trasporto, il cui impiego non è particolarmente intuitivo sulle prime, ma diventa invece ben apprezzabile per la sua genialità una volta che ci si rende conto che la calciatura è, sì, ripiegabile, ma in modo completamente diverso dai prodotti concorrenti. Il calcio, infatti, non si ripiega sul lato destro o sinistro, bensì verso il basso, andandosi a investire sull’impugnatura a pistola e sul bocchettone del caricatore. Per poterla ripiegare è necessario, utilizzando l’utensile universale, per prima cosa allentare la ghiera che si trova dietro l’impugnatura. Solo a quel punto è possibile, premendo due pulsanti laterali, ripiegare la calciatura su se stessa. Ruotando leggermente il monopiede, è possibile incastrare una sua propaggine a gancio intorno a un traversino davanti al ponticello, bloccando così il calcio in posizione di chiusura. A quel punto, è possibile prendere l’arma per la maniglia e trasportarla comodamente in formato compatto, come se fosse una valigetta! Un altro dei punti di forza di quest’arma è la possibilità di smontaggio ultra-rapido della canna, con la massima precisione di riposizionamento. Le canne sono tutte lunghe 660 millimetri e hanno profilo pesante fluted. In volata sono provviste di una filettatura M18x1 per il montaggio di un eventuale freno di bocca (disponibile come optional). Per smontare la canna, si ricorre sempre all’utensile universale, inserendolo nel foro di una apposita ghiera sul lato sinistro dello chassis, in corrispondenza della culatta. Premendo un piccolo pulsante di ritegno, è possibile ruotare la ghiera di circa 90 gradi, allentando così la “ganascia” che trattiene il manicotto di culatta. La canna si sfila, quindi, semplicemente in avanti. Oltre al calibro in prova, sono disponibili canne in 6,5×55, 6,5 Creedmoor, 6,5-.284 e .300 Winchester magnum. Ovviamente, se si passa da un calibro standard a un calibro magnum, oltre alla canna è necessario sostituire la testina dell’otturatore. La canna è per metà occultata all’interno dell’astina-chassis, per metà invece è a vista. Ai lati dell’astina, nella parte superiore, sono praticate alcune asole che hanno la funzione di agevolare la dispersione del calore della canna, ma se si riscontra che tale dispersione disturba il tiro, generando miraggio termico, è possibile chiuderle azionando un apposito nottolino posto sul lato sinistro dell’astina, vicino alla sua estremità anteriore. E per la parte di canna scoperta? In tal caso è stata sviluppata una speciale bandella paracalore avvolgibile che si aggancia all’estremità anteriore dell’astina e al freno di bocca (optional) e che, quando non è in uso, viene alloggiata in uno scomparto del calcio.
Non sono ovviamente previsti organi di mira meccanici, tutta la sommità dello chassis è occupata da una slitta Picatinny a tutta lunghezza, ulteriori spezzoni di Picatinny, più corti, sono ancorati sui lati e inferiormente all’astina, per consentire il montaggio di accessori come bipiedi o altro. Per la nostra prova, il distributore italiano ha dotato l’arma di un bipiede ancorato alla Picatinny superiore, mentre l’ottica scelta è stata una superlativa Nightforce 15-55×52 mm. Lo scatto è un’altra genialata dei tecnici Strasser: è facilmente estraibile come quello della sua controparte venatoria (inserendo l’utensile universale in un apposito foro sul lato destro del castello), ma le somiglianze finiscono qui. Il primo aspetto che colpisce, e non poco, è che quello che sembra un grilletto… in realtà non è un grilletto! In pratica è un supporto fisso per il grilletto vero e proprio, che è costituito da una sorta di pulsante posto nella parte anteriore. Il supporto può essere fatto scivolare in avanti o all’indietro, allentando una apposita vite, per ottimizzare il trigger reach e agevolare l’accesso nell’eventualità in cui si indossino i guanti. Le viti per la regolazione, invece, sono poste sul lato del pacchetto di scatto e, quindi, possono essere manipolate solo estraendo il pacchetto di scatto dalla propria sede (il che, come spiegato, richiede circa 2 decimi di secondo). Con l’impostazione di fabbrica, lo scatto è risultato in un unico tempo con una corsa brevissima e un peso di sgancio misurato di 910 grammi, a nostro avviso già più che valido per ottenere risultati significativi sul bersaglio. Dietro al supporto del grilletto è presente un micro-nottolino che costituisce la seconda sicura manuale, oltre a quella sulla coda dell’otturatore: è comodamente azionabile con l’indice della mano destra, verso il basso blocca lo scatto, verso l’alto consente lo sparo. La prova a fuoco si è svolta in una torrida giornata estiva al Tsn di Vercelli, che ci ha cortesemente ospitato. L’arma non è particolarmente lunga o ingombrante, nonostante la canna di 660 millimetri mantiene una maneggevolezza abbastanza buona, vanificata però in buona parte da un peso veramente massimo, pari a 8.300 grammi senza ottica, che con l’aggiunta del Nightforce arrivano oltre i 9 chilogrammi. Questa caratteristica, se forse non è desiderabile per un tiratore operativo che deve trasportarla, in compenso consente una stabilità eccezionale nel tiro in appoggio. Gli argomenti di conversazione erano tutti a base di cartucce commerciali di alta qualità e per impiego match: Sako con palla Racehead (al secolo, Sierra Matchking) di 168 grs, Sellier & Bellot Match con palla Hpbt sempre di 168 grani, Fiocchi Exacta con palla Matchking di 168 grani e Perfecta con palla Matchking di 175 grani.
Ci posizioniamo sul bancone in cemento, con il bipiede fornito dall’importatore e il monopiede in posizione estesa. La stabilità è assoluta. Lo scatto sulle prime è sconcertante, sembra di premere un pulsante più che di azionare un grilletto, ma l’affiatamento giunge pressoché immediato, così come i risultati. La prima rosata è a 100 metri, più che altro per la verifica della taratura. Segue rosata a 200 metri con 5 click in elevazione, poi solleviamo il bersaglio a 300 metri, diamo altri 20 click in elevazione e facciamo partire il primo colpo, con già un leggero miraggio termico da calura nonostante siano appena le 9. Il colpo arriva perfettamente dentro il barilotto che avevamo scelto nel “lenzuolo” hunter, con la taratura ci siamo. Ne spariamo altri due in rapida successione, verificando che il punto di impatto non si discosta. L’arma risponde molto prontamente, inanellando una serie di raggruppamenti di tre colpi ben al di sotto del minuto d’angolo, nonostante non abbia effettuato alcun rodaggio. Dopo i risultati dignitosi conseguiti con le Fiocchi Exacta e con le Sako, la prima sorpresa arriva con le Sellier & Bellot, che si piazzano in un triangolo di soli 28 millimetri tra i centri più lontani. Un terzo di Moa esatto. Spariamo ancora, e ancora, e ancora, finché la gran parte del miraggio non è più dovuta (solo) al calore estivo, ma soprattutto dall’arroventamento della canna. A quel punto, decidiamo la sorte con tre cartucce Fiocchi Perfecta, che si dispongono ordinatamente, quasi telecomandate, sempre in un cerchio di 28 millimetri di diametro. La miglior dimostrazione del fatto che la canna non è in alcun modo perturbata dalla temperatura! La nostra impostazione ha previsto la lunghezza del calciolo al minimo e l’appoggiaguancia appena sollevato di un niente rispetto alla posizione di completo riposo.
Pubblicato su Armi e Tiro di agosto 2017
Produttore: Strasser, hms-strasser.com
Distributore: Armeria Fontana, piazza IV novembre 9, 33040 Visco (Ud), tel. 0432.99.75.98, armeriafontana.com
Modello: Tac 1
Calibro: .308 Winchester (anche 6,5×55, 6,5 Creedmoor, 6,5-.284 Norma, .300 Winchester magnum)
Funzionamento: ripetizione manuale con trazione rettilinea (straight pull)
Destinazione d’uso: tiro sportivo a lunga distanza, impiego militare e di polizia
Canna: lunga 660 mm, profilo pesante fluted, con filettatura in volata M18x1 per il montaggio di freno di bocca opzionale
Alimentazione: caricatore monofilare amovibile
Numero colpi: 10 (5 per l’Italia)
Lunghezza totale: 1.200 mm con calciolo alla minima regolazione e senza freno di bocca
Scatto: Strasser.tac regolabile
Percussione: percussore lanciato
Sicura: manuale a cursore sulla coda dell’otturatore, manuale a leva dietro il grilletto; indicatore di percussore armato
Mire: assenti; slitta picatinny a tutta lunghezza per l’installazione di ottiche (in prova, Nightforce 15-55×52 mm)
Materiali: acciaio al carbonio, calcio-chassis in lega leggera
Finiture: anodizzazione nera opaca, oppure Ral 8000 oppure camouflage
Peso: 8.300 g
Qualifica: arma da caccia