Veneto: polemica continua

Ora è di nuovo la volta di Confavi ed Enalcaccia Pt che criticano i dirigenti del Cravn, in un comunicato a firma di Maria Cristina Caretta e Tarcisio De Franceschi.

Ecco il testo del comunicato a firma di Maria Cristina Caretta (nella foto) e Tarcisio De Franceschi, rispettivamente di Cacciatori veneti-Confavi ed Enalcaccia Pt: "Basta leggere i contenuti dell'esilarante documento emanato in data 31 gennaio u.s..dai dirigenti del Cravn (l'organismo che raggruppa temporaneamente i dirigenti regionali di alcune associazioni venatorie del Veneto) per capire quale possa essere il loro livello di credibilità. Il comunicato del Cravn sembra il raffazzonato tentativo di tenere calmi i propri associati, sempre più infastiditi nel constatare come i propri dirigenti si ostinino a difendere l'operato di un assessore indifendibile.

Singolare il tentativo dei dirigenti del Cravn di far credere (per la verità senza tanta convinzione) che l'indecente proposta di nuovo Piano faunistico venatorio regionale, adottata dalla Giunta regionale in data 12 agosto 2013 su proposta di Stival, sia arrivata in Giunta senza che loro ne sapessero nulla, proprio loro che hanno come presidente regionale quel Flavio Tosi che ha voluto Stival all'assessorato alla caccia. Ancora più singolare se si pensa a quante volte questi dirigenti si sono prodigati nell'affermare che i provvedimenti predisposti dall'assessore in materia di caccia ( calendari ripetutamente sospesi, delibere sulle cacce in deroga, leggi e delibere sugli appostamenti ad uso venatorio ) sono stati il frutto dei loro consigli. Del resto, non sono stati loro a pavoneggiarsi scrivendo di aver ottenuto "ottimi risultati" da quando c'è Stival all'assessorato alla caccia?

Sentendo le crescenti proteste che arrivano dai loro associati, i dirigenti del Cravn tentano di correre ai ripari, scrivendo nel loro comunicato di avere presentato le loro osservazioni ai competenti uffici regionali ben tre mesi fa ( se andiamo a ritroso dal 31 gennaio, data del loro comunicato, andiamo ad ottobre 2013).

Ci chiediamo come abbia fatto il Cravn ad avere spedito le sue fantomatiche osservazioni ai competenti uffici regionali nel mese di ottobre quando il comunicato ufficiale della costituzione di questo strano organismo porta la data del 2 dicembre 2013?!  Semplice sbadataggine o palese malafede?

Decisamente strano il tentativo dei dirigenti del Cravn di buttare fumo negli occhi dei loro associati quando scrivono che, tra le fantomatiche 36 loro proposte di modifica al Pfvr, hanno inserito "l'alternativa alla scelta di caccia per 15 giornate", sapendo benissimo che il vincolo della scelta di caccia in via esclusiva è purtroppo previsto dall'art. 12 comma 5 della legge statale 157/92, quella legge maledetta che è stata voluta e difesa da molti dei dirigenti che ora si riconoscono nel Cravn.

Sorprendente poi l'altra richiesta avanzata dai dirigenti Cravn del Veneto, consistente nel voler permettere la mobilità della caccia alla migratoria su tutto il territorio regionale, richiesta per la quale noi ci siamo sempre battuti ma che ha trovato la ferma contrarietà di molti dei dirigenti del Cravn che hanno sempre pubblicamente bollato questa opzione considerandola come "nomadismo venatorio". Vera conversione causata dal fulmine sulla via di Damasco o mossa tattica per addolcire l'amara pillola che vogliono propinare ai cacciatori del Veneto? Adesso che i cacciatori del Veneto, grazie anche agli incontri pubblici come quelli di Vicenza del 25 gennaio scorso, cominciano a essere informati su quello che la Giunta regionale voleva far approvare con la connivenza di alcuni dirigenti venatori, qualcuno degli artefici di queste iniziative cerca di correre ai ripari e tenta di prendere le distanze da quello che egli stesso avevano contribuito a predisporre. Non ci stupirebbe se nei prossimi giorni affermassero di non avere mai conosciuto né Stival, né Tosi, né di sapere dove si trova la città di Venezia".