Urca e la cultura del recupero

Antonio Zuffi, responsabile del Gruppo conduttori cani da traccia di Urca ha tracciato il suo progetto di lavoro. Per diffondere la cultura del recupero non solo dove si fa caccia di selezione.

Nell’ultimo Consiglio nazionale di Urca-Gestione Fauna e ambiente, tenutosi ieri a Bologna, il responsabile tecnico del neonato Gruppo conduttori cani da traccia, Antonio Zuffi, ha fatto il punto sull'attività e le iniziative rivolte alla diffusione e conoscenza di questa disciplina.

Zuffi (a sinistra nella foto con il presidente Antonio Drovandi e il segretario Giampiero Bondi) ha sottolineato la necessità di diffondere la cultura del recupero anche dove non si fa caccia di selezione, soprattutto per quanto riguarda le cacce collettive, che provocano il 40% di feriti contro il 10% della selezione. Riaffermando la centralità di Urca che sul tema dovrà tenere convegni e aggiornamenti, Zuffi ha detto che si deve inserire la figura nei vari regolamenti, e allo stesso tempo evidenziarne l'importanza anche nei termini di valore in carne e in trofeistica. I conduttori devono partecipare ai corsi per la selezione, farsi conoscere dai cacciatori. I conduttori neo abilitati non devono essere lasciati soli, e si dovrebbe prevedere un centro specifico per incontri di specializzazione. Una buona idea sarebbe anche quella di lavorare di comune accordo con l'Enci e le associazioni cinofile organizzate.  Anche sulla scheda riepilogativa del recupero e sull'analisi tecnica e statistica occorre ancora lavorare.