Una targa per l’ammiraglio Moretti

Il raggruppamento Subacquei e Incursori ricorda l’ammiraglio Giancarlo Moretti che ha contribuito in maniera determinante al progresso della capacità dell’uomo di conquistare le profondità del mare. Rinnovato il centro per Ossigeno Terapie Iperbariche.

La nascita e lo sviluppo della Medicina Subacquea ed Iperbarica che ha permesso l’introduzione delle Camere di Decompressione in molti Centri Ospedalieri per curare molteplici patologie cliniche, si deve agli studi condotti dagli Ufficiali medici della Marina Militare che, nel tempo, si sono susseguiti nella sezione di Fisiologia Subacquea del Raggruppamento Subacquei ed Incursori “Teseo Tesei”.


Tra coloro che hanno permesso lo sviluppo di tale nuova branca della medicina, Comsubin vuole ricordare l’Ammiraglio Medico Giancarlo Moretti (nella foto in apertura la famiglia Moretti con ammiragli Mascia e Chionna) che, attraverso le sue sperimentazioni e le diverse pubblicazioni redatte, ha contribuito in maniera determinante al progresso della capacità dell’uomo di conquistare le profondità del mare. Grazie alle sue esperienze l’Ufficio Studi di Comsubin, attraverso la dipendente Sezione di Fisiologia Subacquea, rappresenta oggi il centro di eccellenza della Medicina Subacquea ed Iperbarica.

 

Per tale ragione venerdì 22 maggio 2015 nella base del Varignano si è svolta una raccolta cerimonia durante la quale è stata scoperta una targa in onore dell’Ammiraglio Moretti, scomparso il 25 maggio 2014, ed è stato presentato il centro per Ossigeno Terapie Iperbariche, recentemente rimodernato, che a breve sarà nuovamente reso disponibile alla cittadinanza mediante l’Azienda Sanitaria Locale.
Particolarmente toccanti sono stati gli interventi del Comandante di Comsubin, Contrammiraglio Francesco Chionna e di Emanuele Moretti che, nel ricordare la figura del Ammiraglio Moretti, hanno permesso di ripercorrere un importante periodo storico per il Varignano ricco di conquiste scientifiche che hanno permesso il superamento di quelli che si pensava fossero i limiti dell’immersione umana.