Sti Trojan 6.0 calibro .45 Acp

Vai alla galleria delle fotoRispetto alla consorella Target master (Armi e Tiro, luglio 2004), la Trojan 6.0 ha un aspetto meno “agonistico”, conservando il normale fusto Government (la Target master ha, invece, un fusto ad hoc con dust cover di lunghezza maggiore). Questo la rende più appagante esteticamente, rendendola già da subito un grande classico. Poche sorprese da parte dell’organizzazione meccanica: la chiusura utilizza il classico sistema C… [

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] Rispetto alla consorella Target master (Armi e Tiro, luglio 2004), la Trojan 6.0 ha un aspetto meno “agonistico”, conservando il normale fusto Government (la Target master ha, invece, un fusto ad hoc con dust cover di lunghezza maggiore). Questo la rende più appagante esteticamente, rendendola già da subito un grande classico. Poche sorprese da parte dell’organizzazione meccanica: la chiusura utilizza il classico sistema Colt Browning, con la bielletta inferiore di vincolo della canna al fusto. L’unica deroga rispetto alla Government militare (oltre, ovviamente, ai sei pollici di canna) è data dal fatto che la canna è dotata di rampa di alimentazione integrale e, quindi, la camera di cartuccia supporta completamente il bossolo. Nella Government militare, invece, la rampa è ricavata nel fusto e lo spigolo inferiore della camera di cartuccia presenta una semplice svasatura. Questo dettaglio, però, può causare pericolosi rigonfiamenti nel bossolo allorché si tenti di salire con le prestazioni, rischio che (entro certi limiti, naturalmente) non esiste con la Trojan 6.0. Un’altra modifica costruttiva è data dal guidamolla a tutta lunghezza, laddove nella Government militare è presente solo un corto tubetto posteriore. Il tappo anteriore è, quindi, forato per essere attraversato dal guidamolla durante il ciclo di sparo. Il guidamolla è diviso in due parti (vincolate da una filettatura) e l’estremità anteriore presenta la sede per una chiave Allen, necessaria per procedere allo smontaggio ordinario. Diversamente dalla Target master, la Trojan 6.0 ha una canna di diametro normale e, quindi, è presente la classica boccola (bushing) all’estremità anteriore del carrello. La Target master, invece, ha una canna pesante (bull barrel) e fa a meno, quindi, del bushing. Il sistema di percussione è a Sola singola azione: il cane ha la cresta arrotondata ed è ampiamente alleggerito sui lati per ridurre il tempo di percussione. Le sicure sono costituite da un comando manuale posto sul solo lato sinistro del fusto (i mancini si arrangino), maggiorato in lunghezza ma dotato di un ridotto ingombro laterale, e dalla classica sicura automatica dorsale, che impedisce la corsa del grilletto se l’arma non è impugnata correttamente. Anche la sicura dorsale è maggiorata, per agevolare il disinserimento. Non è presente la sicura automatica al percussore che, in un’ arma vocata per il tiro, sarebbe più d’impaccio che altro, visto che contribuirebbe a “sporcare” la corsa del grilletto. Anche la leva dell’hold open è maggiorata in lunghezza, senza però alcun incremento in senso laterale. Il caricatore è monofilare e ha una capacità di otto colpi. Il pulsante di sgancio è posto in posizione convenzionale alla base del ponticello, sul lato sinistro, e non è reversibile per i tiratori mancini. È perfettamente cilindrico, non troppo rilevato e liscio, privo cioè di zigrinatura. In un’arma destinata al tiro, molto si deve all’ergonomia per il raggiungimento di risultati eclatanti. I tecnici Sti hanno saputo lavorare bene, offrendo un’ impugnatura dotata di ottimo grip. In particolare, il backstrap (cioè la parte posteriore dell’impugnatura) è dritto (come nella Colt 1911 originale) e quadrettato finemente, mentre il front strap (la parte anteriore dell’ impugnatura) ha una serie di fresature a squame di pesce che hanno il pregio di non pungere la mano, rinsaldando però la presa. L’elsa è maggiorata, sia per evitare che il cane pizzichi la mano durante la fase di armamento, sia per offrire un miglior equilibrio statico. Una soluzione peculiare Sti è il “taglio” della parte inferiore del ponticello: nei normali cloni Government, infatti, la parte inferiore del ponticello si raccorda al fusto con una curva elegante, mentre nella Trojan 6.0 (e in altre semiauto Sti) il raccordo è brusco e termina appena sotto al pulsante di sgancio del caricatore. Questo consente al dito medio della mano che impugna (e, quindi, a tutta la mano) di posizionarsi più in alto, riducendo così la distanza tra l’asse del braccio e l’ asse della canna, a tutto vantaggi o della riduzione del rilevamento. Gli organi di mira sono molto adatti al Tiro a segno: il mirino a lama, alto e di generosa sezione, è innestato a coda di rondine, consentendo quindi macroregolazioni in derivazione. La tacca di mira è regolabile micrometricamente in altezza e derivazione ed è dotata di una foglietta a “U” ampia e rigata orizzontalmente in funzione antiriflesso. Rispetto alla sorella Sti Target master (sempre dotata di canna di 6 pollici), la tacca di mira è molto meno rilevata e più discreta, a tutto vantaggio dell’estetica. Il grilletto è di tipo lungo, alleggerito e dotato di grano per la regolazione del collasso di retroscatto. È uno dei pochi particolari realizzati in plastica (pardon, polimeri). La corsa è pulita ed entrambi i tempi dello scatto sono brevi e netti. Lo sforzo richiesto è modesto, poco superiore al chilogrammo. Il test si è svolto all’interno del balipedio dell’importatore Bignami, sulla distanza di 25 metri, sparando a due mani senza appoggio. La prima cosa che colpisce è la sensazione di grande equilibrio, malgrado la canna lunga. Sarebbe, infatti, logico attendersi un appruamento sensibile, ma a noi è sembrato che la Trojan 6.0 “cada” in mano come un guanto, restituendo un’ impressione di naturale stabilità confermata dalla prova a fuoco. Sono stati utilizzati due caricamenti commerciali: per prime abbiamo utilizzato le cartucce Fiocchi Fmjfn di 200 grs, che hanno fornito una velocità media di 277,2 m/sec con una deviazione standard di 5,0. A seguire abbiamo utilizzato le Magtech di pari peso, ma con palla in piombo nudo a profilo Swc. Questa tipologia di palla può, talvolta, creare problemi di alimentazione, ma la Trojan ha “divorato” tutto senza mostrare la minima esitazione, malgrado fosse assolutamente nuova e, quindi, non rodata. La velocità media sviluppata è stata di 287,6 m/ sec, con una deviazione standard pari a 5,2. Le velocità sviluppate, contrariamente a quanto ci aspettavamo, sono state praticamente identiche a quelle di una normale canna di 5 pollici (per fare un esempio, con le Fiocchi di 200 grs Fmjfn avevamo ottenuto 279 m/ sec nella canna della Norinco 1911A1, vedi Armi e Tiro febbraio 2003), segno evidentemente che la combustione della carica si è esaurita nei primi 125 mm di corsa, almeno con i caricamenti utilizzati. Per quanto riguarda l’ergonomia, molto apprezzabile il “taglio” nella parte inferiore del ponticello, che consente una presa molto alta rispetto all’asse della canna. Indovinata anche la zigrinatura a squame di pesce del front strap. Non ci è piaciuta, per contro, la rigatura orizzontale del grilletto, sarebbe stata preferibile una rigatura in senso verticale più fine. Le fresature di presa del carrello sono molto ben realizzate e l’ armamento avviene senza incertezze in qualsiasi condizione. Le reazioni allo sparo sono morbide e, grazie all’inerzia della parte anteriore dell’arma, il rilevamento è piuttosto contenuto. Il vantaggio della canna lunga, oltre al controllo superiore, è dato dalla linea di mira più lunga, che garantisce una miglior precisione teorica. I risultati sono stati lusinghieri, malgrado l’ assoluta mancanza di confidenza con l’arma: con le Fiocchi abbiamo realizzato una rosata di 65 mm (con i primi quattro colpi in 42 mm). Più deludenti le Magtech, che hanno consentito di realizzare una rosata di 115 mm. Gli organi di mira si sono dimostrati perfettamente tarati sul piano orizzontale, mentre sul piano verticale l’arma tirava leggermente più in alto rispetto al punto mirato. L’unico appunto che possiamo muovere a questa bella Sti è a carico del pulsante di sgancio del caricatore che, in qualche caso, non ha agganciato correttamente il caricatore nel caso di inserimenti troppo morbidi. Prendendo l’abitudine di inserire il serbatoio con un colpetto secco e più deciso, il problema non si è più manifestato. [

] L’articolo completo, con molte più foto, lo trovate su Armi e Tiro di luglio 2005. [

] Produttore: Sti international, 114 Halmar Cove, Georgetown, Tx 78628, Usa, tel. 00.15.12.81.90.656, fax 00.15.12.81.90.465, www.stiguns.com Importatore: Bignami spa, via Lahn 1, 39040 Ora (Bz), tel. 04.71.80.30.00, fax 04.71.81.08.99, www.bignami.it Modello: Trojan 6.0 Tipo: pistola semiautomatica Calibro: .45 Acp (prodotta anche in .38 super auto, .40 S.&W., 9 mm parabellum) Funzionamento: corto rinculo canna oscillante sistema Colt-Browning Alimentazione: caricatore amovibile monofilare Numero colpi: 8 Scatto: Singola azione Percussione: cane esterno, percussore inerziale Mire: mirino innestato a coda di rondine, tacca di mira regolabile micrometricamente in altezza e derivazione Sicure: automatica dorsale, manuale a leva sul fusto Lunghezza canna: 152 mm Lunghezza totale: 240 mm Materiali: acciaio al carbonio, guancette in rosewood Finiture: brunitura nera semiopaca Peso: 1.077 grammi Numero del Catalogo nazionale: 14.432 (arma sportiva) Prezzo: 1.440 euro, Iva inclusa