Smith & Wesson 325 Pd calibro .45 acp

Vai alla galleria delle fotoLo Smith & Wesson 325 Pd è intrigante e atipico. Intrigante per l’aspetto imponente, moderno e aggressivo grazie alla canna di soli 2,5 pollici, atipico per la scelta della cameratura: .45 acp. Nonostante il telaio Large frame (il castello “N” di buona memoria) imposto dal diametro corposo della cartuccia camerata, il 325 Pd pesa appena 600 grammi (610 grammi per la precisione). Il record è stato ottenuto ricorrendo a mate… [

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] Lo Smith & Wesson 325 Pd è intrigante e atipico. Intrigante per l’aspetto imponente, moderno e aggressivo grazie alla canna di soli 2,5 pollici, atipico per la scelta della cameratura: .45 acp. Nonostante il telaio Large frame (il castello “N” di buona memoria) imposto dal diametro corposo della cartuccia camerata, il 325 Pd pesa appena 600 grammi (610 grammi per la precisione). Il record è stato ottenuto ricorrendo a materiali avanzati, così come per le altre pistole a rotazione della serie Pd che annovera modelli dal .22 magnum al .44 magnum: lega allo scandio per il castello e il copricanna, titanio per il tamburo e alcuni perni, acciaio inox per la canna e acciaio al carbonio per cane e grilletto. Utilizzando una cartuccia rimless, l’estrazione e l’ espulsione simultanea dei bossoli sono possibili impiegando le clip metalliche circolari di 6 colpi (full-moon clip, con l’arma ne sono fornite 3) che, oltretutto, velocizzano il caricamento in special modo se si usano cartucce con palla ogivale. Le clip, che assicurano l’head space e senza le quali non è garantita la partenza del colpo a prescindere dall’impossibilità di avere l’ estrazione e l’espulsione simultanee, dovrebbero permettere anche di sparare la .45 Hp e la .45 Gap (Glock auto pistol). Volendo fare a meno delle clip, si possono usare i bossoli .45 Auto rim che, appunto, sono rimmed e per ricaricare i quali vanno benissimo i die della .45 acp ma si deve ovviamente sostituire lo shell holder. L’aspetto formale moderno e curato sin nei minimi dettagli, caratterizzato dalle numerose scanalature d’alleggerimento del copricanna e dal vistoso mirino Hi-viz, palesa l’attualità della realizzazione. Proprio a causa della particolare costruzione si devono prendere alcune precauzioni nell’ utilizzo dell’arma, la cui leggerezza determina un aumento dell’energia di rinculo. Tenendo presente che quest’ultima è direttamente proporzionale al peso del proiettile e alla sua velocità, bisogna verificare l’idoneità del munizionamento all’impiego nel 325 Pd. Infatti, sussiste il serio rischio che allo sparo, per inerzia, a causa del repentino movimento retrogrado del revolver, i proiettili delle cartucce contenute nel tamburo tendano a fuoriuscire dal bossolo. Il 325 Pd è un revolver con telaio chiuso in lega allo scandio, scatto in Singola e Doppia mista e tamburo a 6 colpi basculante sul lato sinistro. Il senso di rotazione è antiorario. Il percussore flottante è alloggiato nel fusto, la molla cinetica del cane è a lamina mentre quella di ritorno del grilletto è a spirale. Lo scudo di rinculo alloggia la boccola del percussore e quella entro la quale si inserisce il pistoncino della chiusura posteriore, che protrude dal centro dell’estrattore stellare. La chiusura anteriore è data dal tassello ubicato nel sottocanna che impegna l’estremità dell’alberino dell’estrattore. La stanghetta della sicura automatica impedisce al cane di raggiungere il percussore flottante se il grilletto non è completamente arretrato. Inoltre, l’interazione tra il pulsante d’apertura e il sistema di scatto impedisce l’armamento del cane a tamburo basculato. Viceversa, a cane armato è impossibile aprire il tamburo. Dopo lo sparo, il rilascio del grilletto determina un leggero arretramento del cane, che quindi non resta a contatto con il percussore. Il blocco integrato del sistema di scatto è attivato manualmente mediante l’apposita chiave e non inibisce l’ apertura e la chiusura del tamburo. La chiave va inserita nel cilindretto ubicato al di sopra del pulsante d’apertura e deve essere ruotata di una frazione di giro in senso antiorario. L’attivazione determina la fuoriuscita dalla propria sede ricavata nel telaio, sulla sinistra del cane, di una lamina con la scritta locked (bloccato). Nel maneggiare l’arma si apprezza il largo grilletto liscio, i cui bordi arrotondati lo rendono piacevole al tatto. Si apprezza, ancora, l’ampia cresta del cane priva di spigoli vivi, interamente zigrinata con cuspidi grippanti. La lamina incassata nel castello al di sopra del cono di forzamento serve a prevenire l’erosione prematura del telaio a opera dei gas di sparo. La Doppia azione è fluida, con lunghezza e peso medi. Quest’ultimo è ripartito in modo omogeneo sulla corsa del grilletto e non si riscontrano impuntamenti prima dello sparo. La conformazione del grilletto si presta al tiro rapido e il trigger reach si attesta su valori favorevoli per chi ha mani piccole. La Singola azione è relativamente lunga ma è pulita e il peso di scatto non eccessivo consente di sfruttare la precisione intrinseca dell’arma. Sebbene presente, il collasso di retroscatto non sembra aver inciso sui risultati del tiro durante le prove pratiche. La tacca di mira micrometrica è regolabile a click in altezza e derivazione. La foglietta nera con traguardo a “V” è priva di riferimenti colorati, in tal modo si dà il giusto risalto allo spesso e luminoso riferimento circolare rosso dell’efficiente mirino Hi-viz spinato. La finitura opaca del telaio e del copricanna, ma anche le diverse superfici rigate degli elementi di mira (il supporto della foglietta, la lunga lamina longitudinale elastica della tacca, il lato superiore curvo dello zoccolo integrale al copricanna al quale è spinato il mirino e, infine, la porzione posteriore del mirino medesimo sotto il punto rosso) evitano i riflessi indesiderati. Il ponte del castello ha tre fori filettati disposti in linea per l’installazione di congegni di mira ausiliari. Ai fori, visibili dall’ interno del castello a tamburo aperto, si accede superiormente asportando la tacca. Nel praticare il foro anteriore è stata forata anche la lamina destinata a prevenire l’erosione del telaio. Per le prove pratiche abbiamo impiegato cartucce Lcm con palla Rnglv di 230 grs e tre ricariche. Queste sono state assemblate con bossoli Fiocchi, inneschi Cci large pistol e polvere Sipe N. Le dosi: 5,3 grs dietro palle Swcbb Action bullets di 200 grs, 6,1 grs con palle Magtech Fmcswc di 230 grs e, infine, 7,5 grs con proiettili Fiocchi Fmjfn di 200 grs. L’ultima dose citata, a nostro giudizio è massima e va raggiunta per gradi verificando a ogni incremento l’eventuale presenza di segni di pressioni eccessive ai bossoli di risulta. Una volta riempite con non poca fatica le clip di 6 colpi ciascuna, caricare l’arma è stato facile e rapido, specie con le cartucce con palla ogivale. I primi colpi sono stati sparati per verificare l’ incidenza del rinculo sulla stabilità del proiettile nel bossolo. Pertanto, abbiamo esploso 5 colpi con le ricariche più potenti, con la palla blindata Fiocchi Fmjfn di 200 grs, controllando la sesta e ultima cartuccia. L’ estrazione e l’espulsione simultanea dei bossoli spenti sono state agevoli, ma il proiettile della cartuccia rimasta inesplosa risultava per buona parte fuoriuscito dal bossolo. Il fatto, del resto previsto dalle avvertenze della Smith & Wesson, si è ripetuto persino con le molto meno potenti Lcm, che con l’ arma in prova hanno erogato appena 27 kgm. Ulteriori sperimentazioni ci sono state precluse dal poco tempo a disposizione. Dai bossoli di risulta abbiamo rilevato impronte di percussione decise e centrate, tracce di affumicatura marcate e l’assenza di sfiancamenti anelastici rilevanti. Le cartucce più potenti hanno spinto la Fiocchi Fmjfn 200 grs alla velocità media di 264 m/sec, cui corrisponde un’energia di 46 kgm. L’incidenza della canna corta e del gap tra la stessa e il tamburo è evidente. Con le medesime ricariche, in semiautomatiche full size con canna di 5 pollici, si ottengono velocità nell’ ordine dei 300 m/sec e oltre, con relativa energia cinetica di almeno 59-60 kgm. Poco meno potenti le ricariche con le palle blindate Magtech di 230 grs, con all’attivo 41 kgm e 234 m/sec. Decisamente miti le munizioni da tiro: la palla Swcbb Action bullets ha viaggiato a 205 m/sec erogando 28 kgm e ancora meno potenti sono state le Lcm, che hanno erogato una velocità di 196 m/sec. A parte l’ottimo valore di 2,4 delle ricariche con la Fiocchi Fmjfn, per le altre tre cartucce abbiamo riscontrato la stessa deviazione standard (Sd) di 5,2. Le prove di precisione sono state effettuate in tiro lento mirato in posizione isoscele dalla distanza di 25 metri, con scatto in Singola azione, senza appoggio. Rispetto alle semiautomatiche il raggruppamento delle rosate ha evidenziato una superiore variabilità in funzione della cartuccia impiegata. Comunque, il 325 Pd ha fornito da subito ottime concentrazioni con le ricariche leggere da tiro con la palla Swcbb Action bullets di 200 grs (40 mm tra i centri dei 4 colpi più distanti, colpo di scarto a parte) e con quelle per così dire a carica standard assemblate con la palla Fmcswc Magtech di 230 grs (50 mm, idem per il colpo di scarto). Le rosate sono state più ampie con le ricariche più potenti e con le Lcm. Ottimo l’azzeramento di fabbrica delle mire che, in ogni caso, il tiratore può modificare grazie alla tacca di mira regolabile. Nel tiro rapido abbiamo apprezzato la fluidità della Doppia azione, anche se l’impressione è che lo scatto dei modelli tradizionali sia superiore senza dover scomodare le realizzazioni del Performance center. Eccellente la visibilità del punto rosso del mirino, sul quale il lungo filamento dell’Hi-viz convoglia la luce in maniera particolarmente efficace. Sia nel tiro rapido sia nel mirato ci siamo adattati perfettamente alla conformazione superiore arrotondata del mirino. Le reazioni allo sparo sono state piuttosto secche, come è lecito aspettarsi da una pistola a rotazione peso piuma. Però, il rilevamento non è stato eccessivo e quindi abbiamo riacquisito le mire con velocità più che sufficiente per l’impiego pratico. In ogni caso, la differenza di comportamento al tiro è palese quando al posto delle cariche forti con palla blindata si sparano cartucce da tiro con palla in piombo nudo, più dolci e controllabili. Ottimo il disegno dell’impugnatura combat liscia che, nonostante le dimensioni contenute, offre l’appoggio per il mignolo a chi ha mani medio-piccole. Riteniamo che solo chi ha mani grandi possa riscontrare giusto qualche difficoltà di adattamento. Molto buoni il posizionamento e la conformazione del pulsante arrotondato d’apertura del tamburo, caratteristico per il lato inferiore piatto. Lo sforzo richiesto per l’azionamento è normale né si sono verificate dolorose interferenze con i pollici nel tiro rapido a due mani, nemmeno con le munizioni più vigorose. L’estrazione e l’espulsione simultanea dei bossoli avvengono con inusitata rapidità grazie alle clip e alla ridotta lunghezza dei bossoli .45 acp. Il revolver in prova, cui in tempi recenti è stata affiancata la versione con canna di 4 pollici, incarna l’ essenza degli ultraleggeri della casa di Springfield. Il 325 Pd è imponente poiché impiantato sul castello “N”, ma il peso è incredibilmente contenuto. L’ aggressività che gli conferisce la canna di 2,5 pollici con in volata il “buco” calibro .45 si sposa all’aspetto moderno e curato sin nei minimi dettagli che denota l’attualità del progetto. Alle diverse, valide camerature della serie Pd in scandio-titanio-acciaio, il 325 aggiunge la .45 acp, cartuccia da sempre presente nel cuore degli appassionati ma legata alle semiautomatiche system Colt. La precisione, le prestazioni balistiche pur con l’incidenza della canna corta nonché la versatilità tipiche della cartuccia rimless sono ben sfruttate dal nostro snub. La contropartita che comporta il peso record non è costituita solo dalla difficile controllabilità: un’attenta selezione delle cartucce commerciali è obbligatoria per evitare i problemi di stabilità del proiettile all’interno del bossolo causati dal rinculo e identiche finalità deve avere il ricaricatore. Le clip metalliche indispensabili allo sparo, all’estrazione e all’espulsione simultanea dei bossoli possono costituire un limite alla fruibilità ma consentono il caricamento in tempi brevissimi. [

] L’articolo completo, con molte più foto, lo trovate su Armi e Tiro di settembre 2006. [

] Produttore: Smith & Wesson, 2100 Roosevelt avenue, po box 2208, Springfield, Ma 01102-2208, Usa, tel. 00.14.13.78.18.300, fax 00.14.13.73.18.980, www.smith-wesson.com Importatore: Bignami spa, via Lahn 1, 39040 Ora (Bz), tel. 04.71.80.30.00, fax 04.71.81.08.99, www.bignami.it, email@bignami.it Modello: 325 Pd Tipo: pistola a rotazione Calibro: .45 acp (disponibile anche in .45 Hp, .45 Gap, .45 auto rim) Impiego specifico: difesa personale Meccanica: telaio chiuso, tamburo ruotante in senso antiorario e ribaltabile sul lato sinistro Numero colpi: 6 Scatto: Azione mista Percussione: mediante cane esterno e percussore flottante ubicato nel fusto Sicura: automatica al percussore; blocco manuale a chiavistello integrato nel telaio Lunghezza canna: 2,5” (63 mm) Mire: tacca di mira micrometrica regolabile a click in altezza e derivazione, con traguardo a “ V” ; mirino Hi-viz su rampa; predisposto per l’installazione di sistemi ausiliari di mira Lunghezza totale: 184 mm Linea di mira: 97 mm Peso: 610 grammi Materiali: scandio per telaio e copricanna, tamburo in titanio, canna in acciaio inox, guancette combat di legno Finitura: opaca Numero di catalogo nazionale: 14.958 (arma comune) Prezzo: 1.130 euro, Iva inclusa