Ruger Mk III Hunter calibro .22 lr

Ci sono armi che fin dalla loro apparizione acquistano la qualifica di “classici”, guadagnandosi immediatamente schiere di ammiratori e, insieme, il diritto a restare nei cataloghi delle aziende per decenni. È il caso della pistola semiautomatica rimfire Ruger, nata nel 1949, aggiornata nel 1982 con la serie Mark II e oggi di nuovo alla ribalta con la nuova versione Mark III. Quest’ultima deriva dalla Mk II, rispetto alla …

Ci sono armi che fin dalla loro apparizione acquistano la qualifica di “classici”, guadagnandosi immediatamente schiere di ammiratori e, insieme, il diritto a restare nei cataloghi delle aziende per decenni. È il caso della pistola semiautomatica rimfire Ruger, nata nel 1949, aggiornata nel 1982 con la serie Mark II e oggi di nuovo alla ribalta con la nuova versione Mark III. Quest’ultima deriva dalla Mk II, rispetto alla quale differisce per modifiche all’otturatore, alle mire, alla finestra d’espulsione e per il pulsante di sgancio caricatore alla base del ponticello, che sostituisce la leva ubicata alla base dell’impugnatura. L’impianto delle sicure si arricchisce del blocco di deposito, della sicura automatica al caricatore e dell’indicatore visivo e tattile di camera carica. La Mk III Hunter è una pistola semiautomatica in acciaio inossidabile con chiusura a massa, scatto in sola Singola azione, cane interno e percussore inerziale. Il caricatore monofilare contiene 10 colpi: realizzato con molta precisione e brunito, presenta sul lato sinistro un comodo pulsante per abbassare l’elevatore. La suoletta di plastica reca il monogramma rinnovato alcuni anni fa con l’aquila Ruger, ora su fondo rosso. Il monogramma è anche incassato nella metà superiore liscia delle spesse guancette di Cocobolo, caratteristiche per il colore intenso. Le scritte palesano i punti in comune con la versione Target: infatti, sul lato destro della scatola di culatta, è stampigliata l’indicazione del modello (Mk III Hunter) con caratteri maiuscoli corsivi. Sul lato opposto troviamo, invece, la scritta “Mark III Target”, oltre al calibro e al produttore. Fortunatamente, le solite chilometriche avvertenze di leggere il manuale d’istruzioni prima di usare l’ arma e su dove esso sia reperibile gratuitamente, sono riportate sotto la canna e non deturpano l’estetica. L’arma è composta da due sottoinsiemi: il fusto e la scatola di culatta.

 

A quest’ultima è solidale la canna pesante fluted, lunga 6 pollici e 7/8 (175 mm). Le scanalature alleggeriscono l’insieme, anche visivamente, e facilitano il raffreddamento. Il piano del vivo di volata è incassato, a evitare possibili danneggiamenti dovuti sia a urti fortuiti sia qualora, nel rimontare l’arma, si debbano assestare piccoli colpi sul fusto con un martello di plastica o di gomma. Infatti, l’accoppiamento a incastro della culatta al fusto è molto preciso. La scatola di culatta presenta inferiormente tre aperture: l’anteriore accoglie il tassello di blocco del fusto, le altre servono al passaggio del caricatore e del cane. L’otturatore scorre all’interno della culatta: le alette posteriori di presa, disposte a ore 6 e a ore 9, hanno le superfici laterali rastremate a differenza dei modelli Ruger precedenti. Il perno fulcrato superiormente alla sede della molla del cane tiene la scatola di culatta e il fusto reciprocamente vincolati. Inoltre, attraversa la scanalatura longitudinale dell’otturatore. Sul perno appoggia la base posteriore del guidamolla, appositamente conformata a “U”. Il guidamolla è ubicato sul dorso dell’otturatore ed è vincolato a quest’ultimo mediante un traversino. L’esame delle sicure evidenzia l’impegno del produttore nella prevenzione degli incidenti. La sicura manuale, posizionata sul lato sinistro del fusto a portata del pollice, può essere attivata solo a cane armato. Poiché il cane è interno, essa può fungere direttamente da avvisatore di cane armato, se inserita. Altrimenti, si ha modo di sapere se il cane è armato provando ad attivarla. A sicura manuale inserita, il carrello può arretrare in modo da poter caricare, scaricare e controllare l’arma in sicurezza. Il lungo avvisatore visivo e tattile di camera carica è ubicato sul lato sinistro della scatola di culatta. A cartuccia camerata, sporge in modo inequivocabile scoprendo il tratto verniciato rosso e la scritta “loaded” (carico) presenti sia sul lato superiore sia inferiormente. È doveroso notare che l’aletta interna integrale all’ avvisatore che contrasta con la cartuccia, ha il bordo smussato per scongiurare pericolose interferenze con il fondello.

 

La sicura al caricatore è, per così dire, bivalente: non solo impedisce lo sparo, ma impedisce persino l’armamento del cane se il caricatore non è inserito completamente nell’impugnatura. L’ inserimento della sicura manuale è evidenziato dalla lettera “S” che diviene visibile attraverso la finestra nella quale scorre il relativo pulsante. La lettera “F” indica la condizione di fuoco. L’attivazione della sicura manuale (quindi a cane armato) scopre il recesso sottostante attraverso il quale inserire la chiave per attivare il blocco di deposito. Quest’ultimo è costituito da un grano pentagonale inserito nella sede della molla del cane, l’ inserimento avviene ruotando la chiave in senso orario per ben un giro e tre quarti. Ancora, è fornito il lucchetto marcato Ruger da far passare attraverso la scanalatura longitudinale dell’otturatore in arretramento. Le finiture esterne sono buone, all’interno le tracce di lavorazione non inficiano la funzionalità. L’accoppiamento della culatta al fusto è molto preciso. Innestata a coda di rondine, la tacca di mira micrometrica nera è regolabile in altezza e derivazione. Il traguardo a “V” è largo e di altezza ridotta. Per il tiro con poca luce, la tacca è provvista di una linea bianca verticale. Il mirino Hi-viz nero supporta il lungo ed efficace inserto di fibra ottica (PipeLite). Con l’ arma ne sono forniti sei, di due colori (rosso e verde) e tre differenti misure. In linea con la destinazione elettiva dell’arma qual è il tiro informale, la configurazione delle mire predilige la rapidità d’acquisizione e la sfruttabilità in condizioni d’illuminazione non ottimali. Per la massima precisione di puntamento avremmo preferito un traguardo squadrato e il mirino nero, il tiratore con esigenze particolari può installare mire ausiliarie sfruttando la base Weaver di colore chiaro, fornita di serie con le relative viti di fissaggio. All’uopo, la scatola di culatta è forata e filettata. Lo scatto in sola Singola azione ha precorsa fluida, di media lunghezza, terminata la quale si avverte in modo chiaro l’ingaggio del secondo tempo. Quest’ultimo è rotondo e privo di attriti indesiderati, mediamente lungo. Il peso è alto per un’arma da tiro, nel determinare la resistenza dello scatto deve aver “pesato” l’attenzione del produttore alla sicurezza. La conformazione del grilletto, che è largo e rigato, aiuta a gestire lo scatto. Irrilevante il collasso di retroscatto. Per le prove pratiche abbiamo impiegato munizioni eterogenee, di prezzo modesto e match, normali e ad alta velocità e, infine, per pistola o specificatamente per carabina: Cci Stinger e Standard velocity; Fiocchi M300, Pistol V310, Rifle V330 e Sm320; Eley Pistol standard, Target pistol, Match eps e Tenex ultimate eps; Lapua Pistol king e Super club.

 

Il funzionamento è stato ottimo, con estrazione ed espulsione decise e regolari. Dai bossoli di risulta abbiamo rilevato impronte di percussione nette, sfiancamenti anelastici contenuti e affumicatura normale. L’energia cinetica ha evidenziato sensibili oscillazioni, dai 10 kgm delle Cci Standard velocity agli 11 kgm di Fiocchi M300, Eley Tenex ultimate eps, Match eps, Target pistol e, infine, Lapua Pistol king e Super club. Le Fiocchi Pistol V310 e Rifle V330 hanno erogato 12 kgm, un chilogrammetro in più le Fiocchi Sm320. Le cartucce appena citate montano un proiettile da 40 grs. Con la leggera palla ramata hollow point di 32 grs, il bossolo nichelato più lungo del normale e una carica di conseguenza, le Stinger hanno fatto registrare una V2 di ben 418 m/s cui corrisponde la E2 di 18 kgm. Prove di precisione sono state effettuate in tiro lento mirato da 25 metri con impugnatura a due mani, in appoggio, impiegando le mire metalliche. Probabilmente con tacca e mirino tradizionali, squadrati, avremmo ottenuto risultati migliori. Comunque le rosate che pubblichiamo sono indicative delle ottime doti dell’arma. Il rendimento è valido con le munizioni da “battaglia”, con un rapporto qualità-prezzo conveniente, quelle match garantiscono eccellenti rosate ma il prezzo elevato è giustificato solo se il tiratore è veramente esigente e, magari, risultati analoghi possono ottenersi con munizioni di costo medio facendo le dovute prove. In ogni caso, un’attenta selezione della cartuccia determina il migliore equilibrio tra rendimento e spesa. Con le veementi Stinger la velocità e l’energia cinetica, per non parlare del botto, sono rilevanti, ma le prestazioni balistiche sono ben fruibili poiché non abbiamo registrato scadimento della precisione rispetto alle più tranquille cartucce economiche. Con un migliore affiatamento con la pistola, con mire più “austere” e prima di tutto con più tempo a disposizione, avremmo forse ottenuto risultati ancora superiori, senza dimenticare l’anima ludica della Mark III che nel nostro Paese trova nel divertimento la destinazione elettiva (essendo vietata la caccia con la pistola). Nel tiro rapido si apprezzano la consistenza dell’arma, l’angolo d’impugnatura e il baricentro appruato. La massa ridotta dell’otturatore non squilibra l’assetto. Si riesce a riacquisire il mirino Hi-viz con particolare prontezza e solo il peso dello scatto costituisce un limite al raggiungimento di cadenze ancora più veloci. Da segnalare la fastidiosa tendenza ad allentarsi della vite di fermo del mirino, cui riteniamo si possa rimediare con una goccia di frenafiletto. Nel maneggio, le alette dell’otturatore sono comode ma, per non pinzarsi, ci si deve abituare alla velocità con cui esso si chiude scarrellando senza il caricatore. Il trigger reach si attesta su valori consoni anche ai tiratori con mani piccole. Facile a raggiungersi il pulsante di sgancio del caricatore, che non richiede sforzo eccessivo. L’ubicazione della piccola estremità rigata dell’ hold open non ne agevola il sollevamento manuale, nonostante l’apposito svaso della guancetta. Invece, l’abbassamento è semplice. Comoda la posizione della sicura manuale.

 

L’articolo completo, con molte più foto, lo trovate su Armi e Tiro di settembre 2007.

 

 

SCHEDA TECNICA

Produttore: Sturm, Ruger & Company Inc, Southport, Connecticut, 06890 Usa, tel. 00.16.03.86.33.300, fax 00.16.03.86.39.371, www.ruger.com

Importatore: Bignami spa, via Lahn 1, 39040 Ora (Bz), tel. 04.71.80.30.00, fax 04.71.81.08.99, www.bignami.it

Modello: Mark III Hunter

Tipo: pistola semiautomatica

Calibro: .22 lr

Impiego specifico: Tiro a segno

Meccanica: chiusura a massa

Alimentazione: mediante caricatore monofilare Numero colpi: 10+1

Scatto: Singola azione

Percussione: mediante cane interno e percussore inerziale

Sicura: manuale a pulsante, sul fusto; automatica al caricatore; indicatore visivo e tattile di camera carica; blocco di deposito attivabile mediante specifica chiave

Canna: pesante scanalata, lunga 175 mm con piano del vivo di volata incassato e rigatura a 6 principi con passo destrorso di 1 giro in 16” (406 mm)

Mire: tacca micrometrica nera con traguardo largo a “V”, innestata a coda di rondine, regolabile in altezza e derivazione; mirino nero Hi-viz con lungo inserto di fibra ottica intercambiabile, fornito in 3 misure e 2 colori differenti; predisposizione per il montaggio di ottiche

Lunghezza totale: 283 mm

Linea di mira: 230 mm

Peso: 1.163 grammi

Materiali: acciaio inox, guancette in Cocobolo Finitura: acciaio inox spazzolato, guancette zigrinate per metà Numero del catalogo nazionale: 7.839 (arma comune)

Prezzo: 605 euro, Iva inclusa