Remington 700 Vtr calibro .308 Winchester

La serie 700 della Remington è un classico da decenni e, anche se nel tempo è stato oggetto di miglioramenti e aggiornamenti tecnologici (calciature polimeriche, canne fluted, ultimo in ordine di tempo il nuovo pacchetto di scatto), si è mantenuta sempre su una linea tradizionale. Con il modello Vtr (acronimo di Varmint tactical rifle), questa regola è stata semplicemente infranta: l’azione Remington 700 è, infatti, protag…

La serie 700 della Remington è un classico da decenni e, anche se nel tempo è stato oggetto di miglioramenti e aggiornamenti tecnologici (calciature polimeriche, canne fluted, ultimo in ordine di tempo il nuovo pacchetto di scatto), si è mantenuta sempre su una linea tradizionale. Con il modello Vtr (acronimo di Varmint tactical rifle), questa regola è stata semplicemente infranta: l’azione Remington 700 è, infatti, protagonista di una vera svolta epocale, l’adozione di una canna a profilo triangolare. Non si può certo dire che passi inosservata: il profilo marcatamente triangolare (seppur con gli spigoli arrotondati) della canna distingue a prima vista la Vtr in una rastrelliera con anche una decina di armi tradizionali. Si tratta di una scelta non solo commerciale, ma anche e soprattutto tecnica, per soddisfare due tipologie di utilizzo: il Varmint, cioè la tipica caccia americana ai nocivi, e il tiro tattico. Le armi Varmint per la loro natura sono destinate a sparare numerosi colpi di seguito, quindi necessitano di sezioni generose di canna, e sono caratterizzate da una lunghezza non indifferente, che va a incidere sulla maneggevolezza e sul peso. La carabina destinata all’ impiego tattico generalmente viene usata per sparare uno o due colpi di seguito, pertanto deve dare il massimo della precisione a canna fredda e al contempo deve essere maneggevole. In entrambi i casi, è richiesta la massima precisione. Con la nuova canna, Remington è riuscita in un colpo solo a ovviare a tutti i problemi, o meglio soddisfare entrambe le esigenze: il peso complessivo è notevolmente ridotto grazie al particolare profilo adottato, ma al contempo la rigidità non è stata compromessa, grazie ai vertici del triangolo, che conferiscono una notevole robustezza strutturale e agevolano la dissipazione del calore. La lunghezza della canna, di 560 mm, è a metà strada tra quella di una carabina tattica, che generalmente si aggira sui 20 pollici (510 mm) e quella di una Varmint, generalmente di 660 mm.

Un’altra novità inedita per Remington è quella di aver ricavato, negli ultimi centimetri di canna, un freno di bocca integrale a tre luci, destinato a ridurre il rilevamento. Le tre feritoie del compensatore sono lunghe 5 mm e il tratto di canna interessato (per una lunghezza di 43,76 mm) è sovra alesato al diametro di 10 mm. La rigatura è ottenuta per rotomartellatura con sei principi ad andamento destrorso e un passo di un giro in 12 pollici (305 mm), un classico in grado di adattarsi a numerosi pesi di palla (anche se generalmente i migliori risultati si ottengono con palle da competizione di 168 grani). Effettuare il confronto tra una canna a profilo triangolare e una cilindrica non è semplice, ma si possono fare alcune ipotesi, confortate da quanto dichiarato dalla Remington. I tecnici, infatti, sono partiti da una canna con profilo magnum, “tagliando” quindi i lati del triangolo fino a ottenere un peso paragonabile a quello di una canna light come quelle utilizzate nelle carabine da montagna prodotte dalla stessa Remington. In effetti, calcolando la superficie del triangolo e paragonandola a quella di un cerchio, si ottiene un diametro di soli 16,17 mm. Però, grazie alle costolature laterali, la cana triangolare risulta molto più rigida di una cilindrica e, quindi, in grado di offrire migliori prestazioni teoriche a canna calda. Per contro, l’aver posizionato per motivi estetici un vertice del triangolo verso l’alto, genera rapidamente un effetto miraggio. Questa “fata morgana”, comunque, nella nostra prova si è iniziata a percepire dopo una decina di colpi (seppur non in modo così marcato come in una canna sottile fluted) e può essere rapidamente risolta mettendo una cinghia paracalore o attaccando una striscia di cartoncino al vertice del triangolo. Il calcio è analogo a quello utilizzato sull’Sps Varmint, una scelta ottimale visti i risultati che abbiamo avuto modo di sperimentare con quella carabina (Armi e Tiro, aprile 2007). Unica differenza, la colorazione: invece di usare una mescola di polimeri di colore nero si è preferito impiegare una mescola color verde oliva in modo da mettere in contrasto gli inserti antisdrucciolo overmolded che rimangono comunque di colore nero. Gli inserti sono molto utili per aumentare l’efficacia della presa, grazie alla mescola più morbida rispetto al calcio. L’incassatura dell’ azione è priva di bedding, ma è realizzata in modo da avvolgere il metallo con precisione. Le armi costruite dalla Remington molto spesso sono sprovviste di qualsiasi forma di bedding e nonostante ciò difficilmente sparano male: il motivo è legato alla particolare costruzione del calcio, che avvolge alla perfezione l’azione in particolar modo sui lati e blocca perfettamente in sede il recoil lug inserito tra la canna e l’azione.

L’azione, comunque, si presta perfettamente al montaggio di calciature aftermarket con bedding “a gondola”, che non necessitano diulteriori adattamenti. La canna non è lasciata flottante, ma appoggia sul vertice dell’astina grazie a due piccoli risalti che di fatto la bloccano in posizione, impedendole di vibrare liberamente. È un concetto che Remington ha applicato già da qualche tempo alle proprie carabine e sembra funzionare bene, il segreto è quello di non serrare eccessivamente le viti di unione dell’azione, per evitare deformazioni del calcio e rischiare di compromettere l’equilibrio tra i vari componenti. È interessante notare che l’ incassatura per la canna nell’astina ha sempre un profilo circolare, quindi non segue la superficie piana del lato inferiore del triangolo. In questo modo, però, si agevola la dissipazione del calore della canna, ulteriormente facilitata dalle feritoie che attraversano i lati dell’astina. All’interno, la calciatura ha una serie di costolature di rinforzo destinate ad aumentare la rigidità senza incidere significativamente sul peso. Nella parte inferiore sono fissati tre anelli destinati al montaggio di magliette a sgancio rapido per la cinghia e di bipiedi tipo Harris. Nella parte posteriore, un calciolo in gomma ad assorbimento progressivo di colore nero completa il tutto e porta il trigger reach a 338 mm. L’azione è la classica Remington ottenuta per forgiatura da un tubo di acciaio e successivamente lavorata con macchine a controllo numerico, l’ otturatore a due tenoni in testa va a chiudere nell’azione e è caratterizzato da una faccia incassata che supporta completamente il fondello del bossolo. Sul lato sinistro della faccia si trova l’espulsore caricato a molla e trattenuto in sede da una spina mentre l’estrattore consiste in una molletta a mezzaluna alloggiata anch’essa all’interno della parte recessa. L’alimentazione è garantita da un serbatoio bifilare integrale all’arma con elevatore in lamiera stampata e molla a lamina. Il fondello del serbatoio è incernierato al sottoguardia e può essere ribaltato in avanti per lo svuotamento rapido premendo il classico pulsante a bilanciere posto all’interno del ponticello. Quest’ultimo è realizzato in alluminio, il fondello del serbatoio è invece in polimeri. Entrambi hanno una finitura opaca a buccia d’arancia. Per le nostre ricariche abbiamo scelto di avere una lunghezza totale di 73 mm. Utilizzando, come di consueto, bossoli Norma e inneschi Cci large rifle, abbiamo iniziato la prova a 100 metri con ricariche allestite con palle Alpinbullets di 150 grani e 41,5 grani di Lovex S060-02.

Con questa combinazione abbiamo ottenuto una rosata di 10 mm, un risultato di tutto rispetto. Siamo quindi passati alla Vihtavuori N540, una doppia base con caratteristiche molto simili alla N140, anche se leggermente più lenta. Con 47 grani di polvere e palla Alpinbullets di 150 grani abbiamo triplicato il risultato precedente, passando a 31 mm. Mantenendo sempre la stessa palla abbiamo quindi utilizzato una dose di 43 grani di Norma 202, con la quale abbiamo ottenuto una rosata di 18 mm, dalla quale però se eliminiamo il colpo peggiore passiamo a 12 mm. Terminate le ricariche con palla di 150 grani siamo passati alle Alpinbullets di 168 grani: con la singola base della Explosia abbiamo utilizzato 40 grani, ottenendo una rosata di soli 7 mm. La ricarica successiva è stata effettuata con 44 grani di Vihtavuori, con la quale abbiamo quasi dimezzato il risultato ottenuto con le palle di 150 grani passando a soli 17 mm. Con la Norma, caricata in dose di 41 grani dietro la palla di 168 grani, abbiamo ottenuto poco più di mezzo moa, ovvero 14 mm. Terminate le munizioni ricaricate siamo passati alle commerciali: abbiamo iniziato con le Winchester match, le quali da poco hanno abbandonato le palle Sierra a favore delle Nosler J4 di 168 grani. Con queste abbiamo ottenuto un risultato abbastanza deludente, una rosata di ben 40 mm. Infine, abbiamo utilizzato le Norma Diamond con palla Sierra Matchking moly coated di 168 grs, ottenendo un eccellente raggruppamento di soli 10 mm. Terminata la prova a 100 metri abbiamo spostato il bersaglio a 300 metri e, dopo aver dato 24 click in elevazione all’ottica (Leupold Mark II 6-18×40), per compensare la caduta, abbiamo ricominciato il test.

La miglior ricarica si è rivelata quella ottenuta con la polvere Lovex che, con la palla di 168 grani, ha consentito di ottenere un’ottima rosata di 19 mm (passata a 26 mm con le palle più leggere). Con la Norma, a fronte di una rosata di 32 mm con le palle di 168 grani, abbiamo ottenuto un distacco più netto con le 150 grani, raggruppate in ben 59 mm. Con la Vihtavuori N540 e la palla di 168 grani abbiamo ottenuto ben 64 mm di rosata, la versione ricaricata con palla di 150 grani non l’abbiamo neanche provata, visti i risultati deludenti già a 100 metri. Con le munizioni commerciali il divario tra le Winchester e le Norma si è ulteriormente accentuato, in quanto con le prime abbiamo ottenuto 72 mm di rosata mentre con le munizioni svedesi la rosata è rimasta contenuta entro i 27 mm. Analizzando i risultati si nota chiaramente che la Vtr è in grado di offrire prestazioni eccellenti, a patto di studiare la giusta ricarica. Però, nonostante la canna relativamente corta e dal profilo inconsueto, i risultati non mancano e questo è ciò che più conta.

SCHEDA TECNICA

Costruttore: Remington arms company inc, www.remington.com

Importatore: Paganini sas, corso Regina Margherita 19 bis, 10124 Torino, tel 01.18.17.78.60, fax 01.18.35.418, www.paganini.it, mail@paganini.it

Modello: 700 Vtr (Varmint tactical rifle)

Destinazione d’uso: tiro a segno e impieghi di polizia

Tipo: carabina a ripetizione manuale

Calibro: .308 Winchester

Funzionamento: chiusura a catenaccio

Canna: lunga 560 mm, rigatura a sei principi ad andamento destrorso con un passo di 1:12” (305 mm)

Percussione: percussore lanciato

Alimentazione: serbatoio fisso bifilare

Numero colpi: 4

Estrazione: estrattore a unghia posto sul lato destro nel bordo interno della faccia recessa dell’otturatore

Espulsione: espulsore a piolo caricato a molla posizionato all’interno della faccia dell’otturatore

Mire: predisposizione per il montaggio dell’ottica

Scatto: X Mark pro a due leve con peso di sgancio di 1.500 grammi

Sicurezze: manuale a leva sul fusto, agisce sul dente di scatto e al grilletto

Calciatura: in polimeri ad alta resistenza color verde oliva con inserti antisdrucciolo

Peso: 3.450 grammi

Lunghezza totale: 1.057 mm

Materiali: acciaio al carbonio, calciatura in polimeri

Finitura: parti in acciaio finite nere, calciatura verde oliva Numero del catalogo nazionale: 16.985 (arma da caccia)

Prezzo: 1.054 euro, Iva inclusa