Parlare di armi ai giornalisti

Il Tiro a segno di Milano ha ospitato un evento organizzato dai giornalisti di Armi e Tiro, dedicato ai colleghi della stampa non specializzata: lo scopo, fornire ai cronisti di quotidiani, radio e Tv una infarinatura su come stanno veramente le cose per quanto riguarda il legittimo possesso di armi in Italia

Il Tiro a segno di Milano ha ospitato un evento organizzato dai giornalisti di Armi e Tiro, dedicato ai colleghi della stampa non specializzata: lo scopo, fornire ai cronisti di quotidiani, radio e Tv una infarinatura su come stanno veramente le cose per quanto riguarda il legittimo possesso di armi in Italia. Circa 50 i colleghi presenti, di tutte le età, con una percentuale sorprendentemente elevata di donne (circa la metà). Il corso, della durata di 4 ore, è stato inserito dall'ordine dei giornalisti tra le proposte formative per l'obbligo di formazione continua dei giornalisti e dava diritto a 4 crediti. I temi trattati hanno spaziato dalla componente più "legislativa" della materia (le differenti tipologie di armi, i quantitativi detenibili, i tipi di autorizzazione per l'acquisto, i requisiti e i documenti necessari), con particolare riferimento al porto di fucile per Tiro a volo, alla componente più "sensazionalistica", cercando di riportare nell'alveo della realtà gli oggetti più "mitologici" per i giornalisti non specializzati: l'Ak 47, il 9 mm parabellum e così via. Insomma, è stata un'iniziativa concreta per cercare di avere maggior esattezza di informazione quando si parla del "nostro" mondo.