Pardini festeggia i due ori di Campriani

Il bi-campione olimpico ospite d’onore della serata dedicata ai suoi successi a Rio nel ristorante del centro sportivo costruito dallo stesso Giampiero Pardini

Una serata in famiglia, proprio come era desiderio di Giampiero Pardini. L'ospite d'onore era uno di quelli importanti, il due volte campione olimpico a Rio, Niccolò Campriani, ma il patron dell'azienda di Lido di Camaiore (Lu) ha voluto che l'evento per ringraziare Campriani restasse tra amici. Il fatto è che in Versilia di amici Giampiero Pardini ne ha tanti. Alla serata, oltre al sindaco e ad altre autorità locali, Pardini ha voluto vicino a sé tutti gli uomini e le donne che quotidianamente con il loro lavoro hanno contribuoto a trasformare una piccola azienda artigianale in un marchio vanto del made in Italy invidiato in tutto il mondo, a maggior ragione dopo la splendida vittoria nella finale olimpica di C10 della Gpr1, la carabina ad aria compressa che Campriani e Pardini hanno progettato, sviluppato e portato all'alloro olimpico in soli tre anni. Nel suo discorso, Pardini ha voluto ringraziare tutti i suoi più stretti collaboratori, ma anche sua moglie che «da 50 anni mi sopporta», ha scherzato, e due dei tiratori che sente più vicini e ai quali è più affezionato: Campriani, appunto, e uno stiloso Roberto Di Donna, campione olimpico in P10 (con la Pardini) nel 1996 ad Atlanta, e apprezzatissimo commentatore Rai proprio delle due finali vinte da Niccolò. Tanti applausi anche per l'elegante Petra Zublasing, che è tornata da Rio con il quarto posto in carabina sportiva, posizione che la conferma tra le migliori tiratrici al mondo. All'interno del ristorante Match point, la carabina protagonista della finale olimpica e le due medaglie d'oro. Lo straordinario successo delle armi Pardini all'Olimpiade di Rio è stato rafforzato e dalle cinque medagli portate dal settore dell'arma corta, per un totale di sette medaglie (3 d'oro, 2 d'argento e 2 di bronzo).

Nella foto, da sinistra: Roberto Di Donna, Giampiero Pardini, Petra Zublasing e Niccolò Campriani.