Online il sito del Comitato direttiva 477

Contiene informazioni riguardanti le attività del Comitato, le notizie delle azioni e alcuni aggiornamenti sul tema “caldo” delle modifiche normative in sede europea. È anche possibile scaricare il modulo di adesione e accedere ai sondaggi e ai questionari che riguardano da vicino il settore.

Il sito del Comitato direttiva 477 è online all'indirizzo http://www.comitatodirettiva477.it/. Contiene informazioni riguardanti le attività del Comitato, le notizie delle azioni e alcuni aggiornamenti sul tema "caldo" delle modifiche normative in sede europea. È anche possibile scaricare il modulo di adesione e accedere ai sondaggi e ai questionari che riguardano da vicino il settore. 

Il Comitato direttiva 477 è nato per iniziativa di un gruppo di appassionati, collezionisti ed operatori del settore armiero a seguito dell'approvazione della legge 17 aprile 2015 n. 43, conversione del cosiddetto "Decreto antiterrorismo". Il sito, dopo la pagina Facebook, attiva già da qualche mese, ha il fine ultimo di informare l'utenza sulle iniziative del Comitato, prima fra le quali quella di esigere dal nostro Governo l’applicazione ed il rispetto delle direttive Europee in materia di armi da fuoco, fra le quali appunto la “477”.

Il gruppo intende inoltre fornire una piattaforma comunicativa per le associazioni, le armerie e poligoni che appoggiano il suo operato e per tutti coloro che intendano fornire contributi costruttivi intesi in termini non economici ma utili ad apportare migliorie e iniziative in termini operativi e propositivi. Il Comitato direttiva 477 non vuole sostituirsi alle associazioni pre-esistenti ma semmai le ingloba salvaguardandone prerogative, identità e autonomia nonché accetta e fornisce evidenza a segnalazioni di articoli, pubblicazioni o portali riguardanti la propria iniziativa. "Siamo ed intendiamo rimanere la categoria di cittadini più controllata di ogni altra dagli apparati di sicurezza dello Stato: siamo "cittadini certificati" sotto il profilo clinico e legale e pretendiamo di essere trattati come tali, con il massimo rispetto che ci è dovuto. Non accettiamo di essere trattati alla stregua di potenziali eversori o criminali per il solo fatto di detenere legalmente delle armi e di usarle in poligono oppure in battute di caccia. Siamo appassionati sportivi e professionisti del settore che operano nel pieno rispetto della legalità e delle norme etiche, per cui ci riteniamo di opinione contraria a qualsiasi entità pubblica o privata, istituzionale o non, che proponga o anche solo assecondi una simile demagogica rappresentazione dei tiratori e cacciatori, ed assolutamente a favore di norme che osservino la direttive europee".