Niente stralcio, però…

Approvato al senato il cosiddetto “decreto competitività” con le modifiche alla legge 157/92. Addolcite per i richiami, con dilazione nel tempo, poi consentita la caccia di selezione sulla neve anche in Appennino e nutria inserita tra le specie alloctone invasive. I caricatori delle carabine possono contenere fino a 5 cartucce limitatamente all’esercizio della caccia al cinghiale.

Via libera dal Senato al decreto sulla Competitività delle imprese che ora passa alla Camera. Per accelerare i tempi sull'approvazione del maxi emendamento che di fatto ha sostituito il dl diventando una sorta di vecchio decreto "omnibus" contenente le misure più disparate, il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, ha posto la questione di fiducia. L'Aula ha approvato con 159 sì e un voto contrario, in pratica nessuno dei senatori dei gruppi di opposizione ha partecipato al voto.

Sono stati così approvati anche gli emendamenti alla 157/92 sui richiami vivi, sul numero di colpi nei caricatori delle carabine semiautomatiche (5 per la caccia al cinghiale), sulla caccia di selezione sulla neve per gli ungulati, sul controllo delle specie alloctone invasive, col passaggio della nutria fra le specie come topi, arvicole e ratti. Abbastanza stravolti i contenuti iniziali del decreto e mitigati per non scontatntare troppo i cacciatori. Per trovare l'equilibrio necessario alle modifiche in commissione sono stati determinanti i senatori pd Massimo Caleo e Stefano Vaccari e i senatori del nuovo centro destra Luciano Rossi e Giuseppe Francesco Maria Marinello, ma anche numerosi esponenenti di lega e di forza Italia.

Ecco i testi degli emendamenti alla 157/92 che sono stati approvati:

11.67 (testo 2)

Le Commissioni riunite

Al comma 12 sopprimere le seguenti parole: «ove possibile».

«12-bis. All’articolo 2, comma 2, della legge 11 febbraio “propriamente detti” inserire le seguenti: “alle nutrie,”».

16.10 (Testo 2)

Le Commissioni riunite

“1. Sostituire il comma 1 con il seguente:

«1. L’articolo 4, comma 3, della legge 11 febbraio 1992, n. 157, è sostituito dal seguente: “L’attività di cattura per l’inanellamento e per la cessione a fini di richiamo può essere svolta esclusivamente da impianti della cui autorizzazione siano titolari le province e che siano gestiti da personale qualificato e valutato idoneo dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. L’autorizzazione alla gestione di tali impianti è concessa dalle regioni nel rispetto delle condizioni e delle modalità previste all’articolo 19-bis.”».
Aggiungere i seguenti commi:

«1-bis. Entro sei mesi dall’ entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto legge, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta della Conferenza Stato-Regioni, previa acquisizione del parere dell’ Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, sono definiti:

a) i criteri per autorizzare  mezzi e impianti di cattura conformi a quelli utilizzati in altri Paesi della Unione Europea e non proibiti dall’allegato IV della Direttiva 2009/147/UE;

b) le regole e le condizioni per l’esercizio dell’attività di controllo, con particolare riferimento al metodo di cattura selettivo e occasionale;

c) le modalità di costituzione di apposite banche dati regionali;

d) i criteri per l’impiego misurato e la definizione delle quantità.

1-ter Entro sei mesi dall’adozione del predetto decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, le Regioni adeguano la propria normativa alle disposizioni del medesimo decreto.».”

16.18

Le Commissioni riunite

Al comma 1, aggiungere la seguente lettera:

«c-bis). All’articolo 13, comma l è aggiunto, in fine, il seguente periodo:

“i caricatori dei fucili ad anima rigata a ripetizione semiautomatica non possono contenere più di due cartucce durante l’esercizio dell’attività venatoria e possono contenere fino a 5 cartucce limitatamente all’esercizio della caccia al cinghiale”».

16.21

Le Commissioni riunite

Dopo il comma 3 è inserito il seguente:

«3-bis. All’articolo 21, comma 1, lettera m), della legge 11 febbraio 1992, n. 157, dopo la parola: “Alpi”, sono inserite le seguenti: “e per la attuazione della caccia di selezione agli ungulati,”».

Ecco il commento dei senatori democratici Caleo e Vaccari, rispettivamente capogruppo del pd e componente della commissione Ambiente: "Per quanto concerne le disposizioni sull'uso dei cosiddetti richiami vivi – proseguono i due senatori – l'emendamento approvato è finalizzato a limitare e a disciplinare le catture, consentendo in Italia reti selettive e non lesive utilizzate in altri Paesi europei e dal personale Ispra che avrà il dovere della formazione, dell'autorizzazione e del controllo. In questo modo si supera la procedura di infrazione europea. Per quanto riguarda le nutrie, abbiamo semplicemente escluso questa specie dalle ipotesi di tutela inserite nella legge 157/92 sulla caccia, dal momento che si tratta di una specie alloctona invasiva. Vogliamo ricordare che i danni causati dalle tane di questi animali sono stati riconosciuti tra le concause del collasso degli argini del fiume Secchia che hanno prodotto l'alluvione del 17 gennaio scorso in provincia di Modena. È la stessa logica dell'intervento che ha esteso anche all'Appennino la possibilità di cacciare sulla neve concessa sulle Alpi, pratica che riguarda gli abbattimenti selettivi dei cinghiali, altra specie invasiva che sta provocando ingenti danni all'agricoltura di qualità.  Nessuna barbarie, dunque, e nessuna pagina penosa, ma solo interventi puntuali e non ideologici".

L'Anpam (Associazione nazionale produttori armi e munizioni sportive e civili, aderente a Confindustria) commenta con soddisfazione l’approvazione dell’emendamento 16.18, a firma del senatore Luciano Rossi, al Decreto Legge n. 91 del 24 giugno 2014, che ha modificato la versione originale dell’articolo 16, che imponeva la limitazione a due colpi per i caricatori delle carabine. A questo punto rimane la votazione al Senato dello schema di conversione in legge del Decreto, passaggio atteso con una certa tranquillità dal mondo armiero italiano avendo il Governo posto la questione di Fiducia sul provvedimento.

“La politica si è confrontata sui fatti  ha commentato l’avv. Nicola Perrotti, presidente di Anpame alla fine ha scelto si seguire l'impianto normativo europeo, che non prevede limitazioni di questo tipo. In queste settimane i nostri sforzi sono stati molteplici e tutti tendenti proprio a far emergere la mancanza di basi comunitarie alla scelta di limitare i caricatori delle carabine. Inoltre tale scelta avrebbe creato enormi problemi agli appassionati e alla sicurezza dei cacciatori, in particolare per quelli dediti al prelievo dei cinghiali, per i quali è stata prevista una deroga fino a 5 colpi”.

 

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