Munizioni d’artiglieria italiana 1915-1918

Bruno MarcuzzoPescara editoriReperibile presso l’autore,www.artiglieria.netDue volumi, 238+255 pagine,con numerosi disegni e foto in b/n38 euroUn libro che esplora un argomento pressoché sconosciuto quanto intrigante: l’analisi compiuta delle munizioni d’artiglieria impiegate dal regio esercito durante il primo conflitto mondiale. L’Italia, al pari delle altre nazioni belligeranti, fece un utilizzo impressionante delle artiglierie, impiegando una … Bruno Marcuzzo Pescara editori Reperibile presso l’autore, www.artiglieria.net Due volumi, 238+255 pagine, con numerosi disegni e foto in b/n 38 euro Un libro che esplora un argomento pressoché sconosciuto quanto intrigante: l’ analisi compiuta delle munizioni d’artiglieria impiegate dal regio esercito durante il primo conflitto mondiale. L’Italia, al pari delle altre nazioni belligeranti, fece un utilizzo impressionante delle artiglierie, impiegando una miriade di calibri, tipi di proiettile e spolette. Proprio a queste ultime è dedicato il primo volume dell’opera, che per mezzo di tavole e fotografie in bianco e nero illustra le origini e il funzionamento di oggetti che, più che al mondo armiero, sembrano appartenere all’orologeria per la loro complessità e perfezione. Il secondo volume, invece, prende in considerazione i proiettili in ordine crescente di calibro, dal 10,35 Vetterli (cartuccia nata per un fucile, ma impiegata anche nelle prime armi automatiche del nostro esercito) fino al poderoso 400/30. Per ogni calibro sono presi in considerazione il bossolo e tutti i tipi di palla impiegati, con chiarissimi disegni in sezione che consentono tanto di apprezzare il profilo esterno quanto di comprendere la complessa organizzazione interna. Procedendo nella lettura si comprende come i principi adottati ancora oggi nel funzionamento delle granate d’artiglieria siano stati concepiti proprio all’inizio del XX secolo e impiegati per la prima volta operativamente sui fronti del primo, grande carnaio d’Europa. In quest’ ottica, il libro è opera basilare non solo per l’appassionato del settore, ma anche per lo studioso di storia e cultura militare, soprattutto considerando che la maggior parte dei pezzi d’artiglieria impiegati dall’Italia nel 1915-1918 è stata utilizzata anche durante la seconda guerra mondiale.