Lombardia: la Fidc si mobilita dopo l’alluvione

La Federazione italiana della caccia di Milano e Monza e Brianza, a seguito della gravissima situazione ambientale che ha causato esondazioni di fiumi, torrenti e fossati, ha mobilitato le 70 guardie volontarie coordinate dal vicepresidente provinciale Alessandro Nova, e numerosi cacciatori per interventi a favore della salvaguardia della selvaggina

La Federazione italiana della caccia di Milano e Monza e Brianza, a seguito della gravissima situazione ambientale che ha causato esondazioni di fiumi, torrenti e fossati, ha mobilitato le 70 guardie volontarie coordinate dal vicepresidente provinciale Alessandro Nova, e numerosi cacciatori per interventi a favore della salvaguardia della selvaggina. In particolare, le guardie volontarie sorvegliano le zone di ripopolamento per evitare che bracconieri o profittatori cerchino di impadronirsi di selvatici comunque debilitati. Invitano anche gli automobilisti alla massima prudenza nell’attraversamento di zone densamente popolate di selvatici e i cittadini a segnalare alle guardie venatorie eventuali situazioni di criticità. “Nella moderna gestione faunistica”, ha detto Rodolfo Grassi, presidente provinciale della Federazione italiana della caccia, “sono i cacciatori che acquistano e liberano la selvaggina tramite gli Atc e devono essere i cacciatori insieme a naturalisti e agricoltori a farsi carico di prelievi limitati e controllati e tutela dei selvatici quando particolari condizioni dell’ambiente diventano avverse”.