Il delirio nazista di certi animalisti

L’Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente) sfrutta i tragici fatti di Napoli per proporre il limite dei 60 anni alla concessione di autorizzazioni in materia di armi! E l’Anlc, giustamente, non ci sta

L'Associazione nazionale libera caccia (Anlc) si è scagliata contro alcune esternazioni del presidente dell'Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente), Lorenzo Croce, scaturite dalla stage verificatasi qualche giorno fa a Napoli. "Il presidente dell'Aidaa", si legge nel comunicato Anlc, "è scivolato sul fango del sensazionalismo e del razzismo da osteria chiedendo a gran voce misure più severe nella concessione e nel rinnovo dei permessi di caccia e per la detenzione di armi personali. «Noi siamo per l'abolizione della caccia ma intanto è necessario introdurre nuovi limiti quali quelli di età e un consulto psichiatrico obbligatorio per chi chiede di andare a caccia e di possedere armi da fuoco»". 

"Se fosse stato più attento e soprattutto meno accecato dal suo ideologico furore anticaccia", prosegue il comunicato Anlc, "avrebbe appreso che nel mese di maggio ci sono stati 11 omicidi, 4 omicidi-suicidi, 2 omicidi plurimi e 1 omicidio plurimo con successivo suicidio. Il totale delle vittime ammonta a 27 e solamente in due di questi 18 episodi delittuosi è stato usato un fucile da caccia. Negli altri casi, a procurare la morte è stata una pistola (10), un coltello (6), lo strangolamento (3), l'impiccagione (1), un corpo contundente (1) e un'automobile (1). Solo in un caso è accertato che l'assassino fosse un cacciatore e gli sciagurati protagonisti di tre di questi episodi sono stati uomini delle forze dell'ordine che hanno usato un'arma d'ordinanza. Il dolore e i lutti, come purtroppo avviene da anni ad opera di associazioni anticaccia, sono squallidamente usati come strumento per suscitare allarme sociale e per sollecitare ulteriori provvedimenti restrittivi a una legislazione sulle armi che è fra le più severe in assoluto dell'Europa e del mondo intero. Stavolta però, l'animalista dell'Aidaa è andato oltre ed è pesantamente sconfinato sul terreno della discriminazione anagrafica proponendo il limite massimo di età a 60 anni e consulenza psichiatrica obbligatoria per il rilascio e il rinnovo della licenza di caccia! Non crediamo ci sia altro da aggiungere e siamo certi che ogni persona di buon senso si renda conto dell'enorme gravità di questa proposta "neroniana" e "nazista" che è un'offesa alla democrazia, all'eguaglianza dei cittadini e soprattutto all'intelligenza e al buon senso".