La politica si mobilita per James Bond

La politica si mobilita per James Bond? Così sembra: il governo infatti è intervenuto sull’ormai grottesca vicenda delle armi per uso scenico, presentando in commissione bilancio del Senato un emendamento nella legge di stabilità che sposta al 31 dicembre l’obbligo di conformarsi alle prescrizioni (assurde) previste dalla circolare del 2011 e dal decreto 121/13

La politica si mobilita per James Bond? Così sembra: il governo infatti è intervenuto sull’ormai grottesca vicenda delle armi per uso scenico, presentando in commissione bilancio del Senato un emendamento nella legge di stabilità che sposta al 31 dicembre l’obbligo di conformarsi alle prescrizioni (assurde) previste dalla circolare del 2011 e dal decreto 121/13. A questa decisione potrebbe non essere estraneo il fatto che il nostro Paese dovrebbe ospitare parte delle riprese di “Spectre”, il 24esimo film della saga di James Bond. Il termine originariamente previsto per sottoporre tutte le armi sceniche a modifica e, soprattutto, alla verifica tecnica da parte del Banco di prova era scaduto lo scorso novembre, ma le aziende che si occupano di armi sceniche non avevano avuto la possibilità di conformarsi all’obbligo, prospettando così il blocco totale delle produzioni di film e fiction d’azione. Oltre al film di James Bond, quindi, a rischio risultavano anche fiction popolari come “Squadra antimafia” e “Gomorra”.

Purtroppo, l’iniziativa del governo Renzi è solo una proroga e, ancora una volta, ministri e presidente del consiglio hanno preferito prendere tempo anziché cominciare a guardare cosa succede dentro il ministero dell’Interno, chi sia l’artefice di circolari e decreti demenziali e come sia possibile che la burocrazia di un dicastero abbia progetti politici propri…