Il rapporto Sipri sugli acquisti di armamenti

L’ultimo rapporto “Trends and international arms transfers, 2014” redatto dal Sipri, l’Istituto internazionale per la ricerca sulla pace di Stoccolma, dà conto di un aumento del volume di trasferimenti di armamenti del 16 per cento nel periodo che va dal 2010 al 2014, rispetto a quello che va dal 2005 al 2009

L’ultimo rapporto “Trends and international arms transfers, 2014” redatto dal Sipri, l’Istituto internazionale per la ricerca sulla pace di Stoccolma, dà conto di un aumento del volume di trasferimenti di armamenti del 16 per cento nel periodo che va dal 2010 al 2014, rispetto a quello che va dal 2005 al 2009.

 

In questi ultimi anni i cinque maggiori esportatori risultano essere gli Stati Uniti, la Russia, la Cina, la Germania e la Francia. Gli Stati Uniti e la Russia rappresentano il 58 per cento delle esportazioni totali. Mentre l’Italia, che si è posizionata all’8° posto come esportatore di armi mondiale – ha superato anche l’Ucraina dal precedente rapporto – esporta il 3 per cento del totale delle armi vendute in tutto il mondo.

 

I Paesi che hanno importato maggiormente sono l’India, l’Arabia Saudita, la Cina, gli Emirati arabi uniti e il Pakistan che, da soli, ricevono il 33 per cento di tutte le importazioni di armamenti globali. L’Arabia Saudita, in particolare, ha aumentato le sue importazioni di armi ben quattro volte rispetto al periodo 2005-2009.

 

Secondo il rapporto del Sipri, il flusso di armi in Africa, nelle Americhe, in Asia ed Oceania è aumentato significativamente mentre viene sottolineato un calo notevole verso l’Europa, circa il 36 per cento in meno rispetto all’ultima relazione. «Gli sviluppi in Ucraina e Russia – precisa il rapporto – possono contrastare questa tendenza, visto che dopo il 2014 diversi Stati confinanti hanno aumentato le loro importazioni di armi».

 

In Africa le importazioni sono aumentate del 45 per cento e l’Algeria risulta essere il più grande importatore di armi, seguita dal Marocco. Il Camerun e la Nigeria hanno ricevuto armi da diversi Stati, dopo la richiesta urgente per combattere il gruppo terroristico di Boko Haram.

 

Per combattere Isis, lo Stato islamico guidato dal califfo Abu Bakr Al-Baghdadi, l’Iraq ha ricevuto armi da diversi Paesi, come l’Iran, la Russia e gli Stati Uniti. Secondo il Sipri, gli ordini e le consegne per i sistemi di difesa di missili balistici, sono aumentati significativamente.