Il programma e le modalità di adesione

Il Comitato Direttiva 477 procede con la sua attività in difesa degli appassionati. Ecco i nove punti programmatici e le modalità per aderire gratuitamente e per raccogliere le firme.

Il Comitato Direttiva 477, come è noto, nasce per iniziativa di un gruppo di appassionati, collezionisti e operatori del settore armiero a seguito dell'approvazione della Legge 17 aprile 2015 n. 43. Tale legge pone pesantissime limitazioni alla capienza dei caricatori ed all'esistenza stessa delle carabine sportive di “forma militare”, e contiene norme che di fatto penalizzano soltanto il legittimo detentore di armi italiano.

Il Comitato Direttiva 477 che non vuole sostituirsi alle associazioni pre-esistenti ma semmai le ingloba salvaguardandone prerogative, identità ed autonomia nonché accetta e fornisce evidenza a segnalazioni di articoli, pubblicazioni o portali riguardanti la propria iniziativa.

Il Comitato ha recentemente registrato un dominio internet (www.comitatodirettiva477.it) su cui poter a breve impostare una nuova piattaforma di comunicazione e confronto, svincolandosi dal gruppo e dalla pagina su Facebook, anche attraverso la predisposizione di specifici indirizzi e-mail per la comunicazione diretta con armerie e poligoni nonché di altri due indirizzi, il primo dei quali dedicato esclusivamente alla raccolta di firme (raccoltafirme@comitatodirettiva477.it) e il secondo alle comunicazioni più generiche (info@comitatodirettiva477.it) quali richieste di informazioni, proposte o suggerimenti.

Lo scorso 22 luglio 2015, si è costituito ufficialmente, sia nelle giuste forme consentite dall’ordinamento giuridico italiano, che nel pieno rispetto di tutte le norme che regolano la materia. La costituzione legale si è resa necessaria per essere accreditati presso gli organi di governo quale interlocutore riconosciuto.

Circa invece gli intenti del Comitato, i promotori hanno discusso e pubblicato un primo "programma" per punti attraverso cui delineare le linee d'azione sul breve e medio termine, da integrarsi in futuro con il fondamentale contributo di tutti i partecipanti. Se dunque la raccolta di firme continua e rimane prioritaria per costituire la c.d. "massa critica" che deve diventare il punto di forza del Comitato, durante la "quiete estiva" procedono anche tutte le attività di aggregazione, coordinamento e vigilanza necessarie a dare un peso concreto all'enorme numero di cittadini che, alla luce degli ultimi colpi subiti dal settore, hanno visto nel Comitato e nei suoi principi un efficace strumento di difesa degli interessi e dei diritti collettivi.

Ecco i punti del programma del Comitato Direttiva 477:

1) Difesa in ogni sede e con ogni leva politica, giuridica e mediatica della libertà di detenere ed usare armi civili e sportive – contrasto al DDL Granaiola-Amati;

2) Sensibilizzazione delle forze politiche e media sull’uso strumentale e demagogico dell’equazione ‘TAV come espediente degli italiani per "armarsi di nascosto";

3) Creazione di una forza di pressione sulla politica per ottenere il pieno recepimento ed adeguamento alla normativa europea delle armi e lo stralcio degli ultimi provvedimenti illegittimi adottati. Il gruppo di pressione orienterà il proprio voto in base all’appoggio o meno delle diverse forze politiche;

4) Creazione di un gruppo di lavoro tecnico-giuridico che elabori un proposta di Testo Unico sulle armi da presentare in Parlamento;

5) Promuovere ed ottenere l’adesione al Comitato di quanti più possibile soggetti appartenenti alle istituzioni;

6) Creazione di un organismo stabile di relazioni strutturate tra tutti i soggetti attivi nel comparto della produzione-distribuzione-vendita-utilizzo-strutture sportive-associazioni-federazioni per l’uso delle armi civili e sportive;

7) Creazione di un network sul territorio nazionale di punti di diffusione delle iniziative del Comitato, osservazione sulle modalità di applicazione della normativa;

8) Affermazione di un principio di collaborazione con il Ministero dell’Interno rifondato su basi di reciproca e sincera collaborazione e non di mero baratto di piccole ‘concessioni’ rispetto ad iniziative sempre più restrittive promosse in nome della pubblica sicurezza ma totalmente prive di una qualsiasi reale ricaduta su quest’ultima. L’obiettivo è concordare delle soluzioni che consentano agli Organi preposti di utilizzare le prerogative di controllo già previste in abbondanza dalla normativa vigente, senza vessare i cittadini rispettosi della legge e senza la promulgazione di continue restrizioni in contrasto con le direttive europee;

9) Affermazione del principio secondo il quale le caratteristiche tecniche e d'uso delle armi derivanti da catalogazione e da classificazione rimangono diritti acquisiti intangibili degli acquirenti: le norme successive si debbono applicare solo ad armi di fabbricazione successiva all'entrata in vigore di dette norme.