Alla fine, è colpa del Tav?

La chiave di lettura proposta da Repubblica su quanto avvenuto al tribunale di Milano è quantomeno allucinante: la colpa è del Porto di fucile per Tiro a volo!

La chiave di lettura proposta da Repubblica su quanto avvenuto al tribunale di Milano è quantomeno allucinante: la colpa è del Porto di fucile per Tiro a volo! Secondo un articolo di Fabio Tonacci, infatti, "secondo i dati del Viminale, mentre il numero complessivo dei cittadini con porto d'armi negli ultimi 4-5 anni è rimasto sostanzialmente invariato se non in leggera diminuzione, attestandosi poco sopra il milione e centomila nel 2014, sono cresciute le licenze per uso sportivo. È il dato da cui siamo partiti: 397.384 oggi, nel 187.000 nel 2007". Un risultato che, in pratica, rappresenta il "trucco" (parole loro…) grazie al quale l'Italia intera potrebbe armarsi impunemente. Ora, considerando che i requisiti e gli adempimenti richiesti per il rilascio di un porto d'armi per Tiro a volo, di un nulla osta e di un Porto di fucile per uso caccia sono esattamente i medesimi (a parte il fatto che per andare a caccia bisogna superare un esame sul riconoscimento della fauna, che però poco ha a che fare con l'ordine pubblico…), non si capisce davvero in cosa debba consistere il "trucco" che consenta agli appassionati di "armarsi". Semmai, il problema ancora una volta è che i presidi che la legge già dispone per evitare il verificarsi di situazioni limite come queste, non hanno funzionato. In pratica, chi era preposto a vigilare non l'ha fatto. Come accadde 12 anni fa con il famigerato caso Calderini, al quale seguì l'altrettanto famigerata revisione straordinaria dei requisiti psicofisici disposta dal ministro dell'interno Pisanu. Ricordate? Alla fine, ciclicamente, sembra proprio che i peccati dei funzionari di ps "distratti" li debbano sempre pagare i cittadini rispettosi delle regole. E per di più, c'è anche chi dà loro una mano…

 

Per leggere l'articolo di Repubblica, CLICCA QUI.