Il generale Leso “asfalta” le paranoie anti-armi

Oggi nell'audizione in Senato ha preso la parola l'ex generale dei carabinieri Leonardo Leso: dall'alto della sua esperienza professionale ha smontato in pochi minuti le paranoie e le bugie anti-armi sull'utilità antiterroristica delle restrizioni, evidenziando il costo drammatico degli aggravi burocratici Proseguono le audizioni in Senato sulla bozza di decreto legislativo di recepimento della direttiva 2017/853: questa mattina hanno avuto la parola per il nostro comparto il presidente di Assoarmieri, Antonio Bana, il commissario straordinario della Uits Francesco Soro e l'ex generale del carabinieri Leonardo Leso, chiamato in rappresentanza dell'associazione Difesa Italia. La testimonianza del generale Leso costituisce un indubbio "peso" a supporto delle ragioni del nostro settore, visto l'assoluto prestigio professionale determinato da 45 anni di carriera nell'Arma dei carabinieri. Leso, in pochi minuti, ha evidenziato con chiarezza l'assoluta inutilità delle norme contenute nella direttiva europea per quanto riguarda il contrasto alla criminalità organizzata e al terrorismo, sottolineando inoltre che gli aggravi burocratici connessi allo schema di recepimento (in particolar modo per quanto riguarda il fantomatico obbligo di avviso ai famigliari conviventi) avrebbero pesanti costi sull'operatività delle forze dell'ordine sul territorio.

Per guardare l'audizione CLICCA QUI, l'intervento del generale Leso parte dal minuto 32.22. Leonardo Leso ha lasciato il servizio attivo alla fine del 2012 dopo aver ricoperto numerosi incarichi di rilievo nell'Arma e 45 anni di carriera. È stato comandante del Gis e del Tuscania, delle Msu (Multinational specialized unit) dell’Arma operanti in Bosnia e Kosovo, e della Seconda brigata mobile che comprende i reparti dell'Arma per le operazioni speciali e oltremare. Ha partecipato a delicate operazioni in Iraq e Afghanistan, diretto il Centro di eccellenza per le Stability police units a Vicenza, comandato la Divisione unità mobili a Treviso e il Comando Interregionale della Sicilia e della Calabria. È stato Consigliere militare e Addetto alla Difesa della Rappresentanza d'Italia presso le Nazioni Unite a New York. Decorato con Legione al merito del Congresso degli Stati Uniti, Medaglia di bronzo al valore dell'esercito, due Croci d'oro al Merito dell'esercito e dell'Arma dei carabinieri e la Croce di cavaliere dell'Ordine militare d'Italia, la più alta decorazione militare nazionale.