Il Cncn: inviate la vostra protesta a Renzi!

Il Cncn ha emanato un comunicato, nel quale chiede a tutti gli appassionati cacciatori di inviare una e-mail di protesta al presidente del consiglio, ai sottosegretari e ai membri della commissione del senato Territorio, ambiente e beni ambientali al fine di evidenziare la contrarietà all’approvazione dell’articolo 16 del decreto 91/2014, avente per oggetto (tra gli altri) la disciplina dei richiami vivi, visto che la commissione comincerà la valutazione degli emendamenti oggi alle 15

Il Cncn ha emanato un comunicato, nel quale chiede a tutti gli appassionati cacciatori di inviare una e-mail di protesta al presidente del consiglio, ai sottosegretari e ai membri della commissione del senato Territorio, ambiente e beni ambientali al fine di evidenziare la contrarietà all’approvazione dell’articolo 16 del decreto 91/2014, avente per oggetto (tra gli altri) la disciplina dei richiami vivi, visto che la commissione comincerà la valutazione degli emendamenti oggi alle 15. Ecco il testo del comunicato Cncn:

 

 

Vi chiediamo di inviare un messaggio di protesta al:

– Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi (centromessaggi@governo.it oppure via twitter @matteorenzi),

 

– Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Graziano del Rio (ssdelrio@governo.it oppure via twitter @graziano_delrio),

 

– al sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega agli affari europei Sandro Gozi (segreterigozi@governo.it oppure via twitter @sandrogozi)

 

– ai membri della 13 commissione sel Senato Territorio, ambiente, beni ambientali – http://www.senato.it/leg/17/BGT/Schede/Commissioni/0-00013.htm

 

per evidenziare la contrarietà all’approvazione dell’art. 16 del decreto in oggetto nella parte relativa al divieto dei richiami vivi nell’esercizio dell’attività venatoria.

 

La Commissione comincerà la valutazione degli emendamenti oggi, 23 luglio 2014 alle ore 15.00.

 

Suggeriamo di evidenziare, evitando l’utilizzo di toni eccessivamente accesi, che la formulazione dell’art. 16 del D.L. :

 

– Non è vero che tale emendamento sia necessario per conformarsi alla legislazione UE

– Si perderanno migliaia di posti di lavoro

– Inevitabili ripercussioni negative sul sistema produttivo e commerciali a livello nazionale

– Migliaia di cacciatori abbandonerebbero il proprio hobby (meno tasse, meno concessioni governative, meno introiti per lo Stato, meno cura del territorio )

– È una tradizione rurale italiana particolarmente sentita

 

 

Di seguito riportiamo un facsimile del testo da inviare, chiedendoVi la cortesia di parafrasarlo prima dell’inoltro, per evitare di inviare messaggi simili:

 

Egregio Presidente,

ho appreso che è in corso di approvazione l’art. 16 del D.L 91/2014 che vieterà il possesso e l’utilizzo di uccelli per richiamo.

Desidero farle presente che l’utilizzo in modo legale degli uccelli da richiamo è una antica tradizione italiana che non comporta alcun maltrattamento verso tali animali.

E desidero altresì evidenziarle che un tale divieto comporterebbe un gravissimo danno all’economia di settore.

La Comunità Europea non ci chiede affatto di vietare l’utilizzo di richiami vivi per la caccia. E non mi sembra davvero il caso di distruggere migliaia di posti di lavoro (uno studio indipendente li ha stimati in oltre 10.000) nell’industria e nell’indotto; di cancellare una tradizione rurale italiana; disprezzare centinaia di migliaia di cacciatori che curano e vigilano sul territorio, soltanto per aderire a tesi preconcette e strumentali di qualche benpensante!

Le chiedo quindi di non approvare tale articolo e di mantenere vivo e vitale un settore dell’economia che funziona!