I punti fermi dell’Imco

Il comitato per il mercato interno e la protezione dei consumatori (Imco) in seno al parlamento europeo ha pubblicato un comunicato stampa nel quale sintetizza le posizioni raggiunte in merito al progetto di direttiva europea “disarmista”

Il comitato per il mercato interno e la protezione dei consumatori (Imco) in seno al parlamento europeo, presieduto da Vicky Ford (in foto), ha pubblicato un comunicato stampa nel quale sintetizza le posizioni raggiunte in merito al progetto di direttiva europea “disarmista”.

I punti ormai considerati fermi, frutto di ben 86 emendamenti, sono i seguenti:

–       È necessario introdurre regole più chiare sulle armi a salve ottenute convertendo armi vere, facendo sì che queste armi siano coperte dalla direttiva anche dopo la conversione;

–       Un’arma potrà essere considerata disattivata solo se il processo è effettivamente irreversibile. Per contro, sarà necessario emendare il regolamento sulla disattivazione entrato in vigore lo scorso 8 aprile, perché con l’attuale formulazione risulta, in alcuni casi, impossibile da applicare;

–       Rivedere il proposito della commissione sulla messa al bando delle armi semiautomatiche che somigliano a quelle automatiche, sia perché respinto da molti Stati membri, sia perché impraticabile dal punto di vista legale;

–       Definire con maggior rigore le autorizzazioni per la detenzione di armi per fini storici, che potranno essere concesse solo in presenza di opportune misure di sicurezza a discrezione di ogni Stato membro. Si intende mantenere la possibilità, in casi speciali, di autorizzare alcuni privati alla detenzione di armi altrimenti proibite;

–       Introdurre requisiti minimi di sicurezza per la conservazione delle armi, con possibilità di verifica sul posto;

–       Stabilire un sistema efficace di monitoraggio per l’acquisto e il possesso di armi, che include test medici continui o periodici. Ciascuno Stato sarà libero di decidere come raggiungere questo risultato;

–       Migliorare lo scambio di informazioni tra gli Stati membri, in particolare quando viene rifiutata un’autorizzazione in materia di armi;

–       Assicurare che le vendite on-line di armi, parti di esse e munizioni siano consentite solo se l’effettivo scambio avviene faccia a faccia; per esempio, davanti a un armiere o alla locale autorità di ps.

Il termine per la presentazione degli ultimi emendamenti è il 28 aprile, il voto sarà invece per la fine di giugno. 

 

Per vedere il comunicato in originale (in inglese), clicca sull'allegato.