Grand power K100 calibro 9×21

La K100 è una pistola giovane, in tutti i sensi: non solo perché ha il fusto polimerico, cosa ormai normale, ma anche e soprattutto perché è figlia dell’ingegno di un progettista poco più che trentenne (Yaroslav Kuracina) e prodotta da un’azienda ancor più giovane, sorta nel 2002 in una piccola città della Slovacchia

La K100 è una pistola giovane, in tutti i sensi: non solo perché ha il fusto polimerico, cosa ormai normale, ma anche e soprattutto perché è figlia dell’ingegno di un progettista poco più che trentenne (Yaroslav Kuracina) e prodotta da un’azienda ancor più giovane, sorta nel 2002 in una piccola città della Slovacchia. Giovane, sì, ma non per questo timida, visto che ha già ottenuto consensi di tutto rilievo: sia nel Tiro dinamico, nella Production division, sia sul mercato internazionale, visto che è stata inclusa (con leggere modifiche di dettaglio) nel catalogo della statunitense Sti con il nome di Gp6. Anche se oggi è nota più che altro per gli allori sportivi, non sarebbe corretto dire che la K100 sia una pistola per il Tiro dinamico, visto che è nata principalmente per compiti militari e di law enforcement: tanto che nel catalogo dell’azienda figurano versioni silenziate e con capacità di tiro a raffica (controllata di due colpi o libera). Il sistema di funzionamento è a canna rototraslante: davanti alla camera di scoppio è presente una nervatura semicircolare a profilo squadrato che si inserisce in una sede nel carrello, vincolando i due elementi. Allo sparo, quindi, canna e carrello devono rinculare uniti per un breve tratto. Nel frattempo, però, l’interazione tra un profilo a camme nella parte inferiore della camera di scoppio e un perno cilindrico trasversale costringe la canna a ruotare in senso orario, finché la nervatura sfugge dalla sede nel carrello. La canna quindi si arresta e l’otturatore prosegue da solo la propria corsa, estraendo il bossolo sparato. La distensione della molla di recupero riporta in avanti il complesso, che sfila una cartuccia dal caricatore e la inserisce in camera, ripristinando il vincolo nell’ultimo tratto di corsa. La conformazione della chiusura è veramente intelligente, sia perché molto semplice ed economica da realizzare a livello industriale, sia perché garantisce un asse della canna piuttosto basso per il tipo di chiusura. Inoltre, assicura generose sezioni a tutte le componenti sottoposte a sforzo. La prova è sotto gli occhi di tutti nella città slovacca di Zvolen, dove giace (a disposizione per gli appassionati che desiderino provarlo) l’esemplare con matricola B000776, che ha sparato oltre 110 mila colpi. Il fusto è polimerico, nella parte superiore è però annegata una gondola monolitica in acciaio che supporta le guide di scorrimento del carrello, il perno di rotazione della canna e il pacchetto di scatto. L’impugnatura è piuttosto snella e molto ergonomica, il front strap presenta una serie di nervature per rinsaldare il grip mentre sui lati e sul back strap è presente una texture a buccia d’arancia. Il ponticello è di tipo combat, inclinato in avanti di circa 30 gradi e dotato di una serie di nervature orizzontali per l’appoggio del dito indice della mano debole. Ai lati del dust cover sono presenti due scanalature che, però, non servono per l’aggancio di torce o accessori, ma hanno una valenza esclusivamente estetica. È però disponibile una versione (con leggero sovrapprezzo) dotata di guida Picatinny standard, caratterizzata anche per avere il ponticello più squadrato e verticale. Il sistema di scatto è tradizionale, con cane esterno e Doppia azione facoltativa sul primo colpo (i successivi, ovviamente, sono sparati tutti in Singola azione). Il cane ha cresta arrotondata leggermente aggettante verso l’alto, offre un’ottima presa al pollice per l’armamento senza risultare d’impaccio nell’estrazione. Così come la tacca di mira, innestata a coda di rondine e bloccata con un grano Allen (anche dopo averlo allentato serve comunque un martelletto per eventuali regolazioni in derivazione), che ha un profilo perfettamente semicircolare. Impossibile farla impigliare. Un altro aspetto di modernità dell’arma è dato dal fatto che è perfettamente ambidestra, senza necessità di intervenire su alcun comando per adattarla ai mancini. Due sicure manuali, due leve per l’hold open, due pulsanti di sgancio del caricatore. La sicura manuale è a leva tipo Government, è realizzata in polimero e dotata di un rilievo anteriore, ma non zigrinata. Le leve dell’hold open sono invece solcate da una fine rigatura orizzontale. Tutti i comandi esterni sono poco sporgenti, in ossequio alla vocazione “operativa” della K100. La sicura manuale può essere inserita con il cane armato o sulla prima monta, mentre non è possibile sollevarla se il cane è in posizione di riposo. Le due posizioni della sicura sono mantenute da sferette caricate a molla. Completa la dotazione la sicura automatica al percussore, assente invece la sicura al caricatore tanto cara agli americani. Il caricatore è bifilare a singola presentazione, della capacità di 15 colpi, con corpo in metallo e fondello polimerico di adeguato spessore. Sul fianco sinistro sono presenti tre fori per il controllo dei colpi residui. Qualche parola merita lo smontaggio, piuttosto inconsueto per una pistola con chiusura geometrica in quanto replica in modo fedele quello della Walther Ppk: si abbassa la parte anteriore del ponticello (grazie all’elasticità del materiale, perché la parte posteriore inferiore è fissa e non può ruotare sul proprio asse), quindi si arretra a fondo corsa il carrello, si solleva dalla parte posteriore e si riporta in avanti, sfilandolo insieme alla canna. L’asta guidamolla è imperniata direttamente al fusto e non può essere smarrita, mentre la molla di recupero non ha vincoli di alcun tipo.

Per la prova a fuoco abbiamo utilizzato due tipi di munizionamento: ricaricato (sei tipologie) e commerciale (quattro marche), con alcuni caricatori sparati in “fritto misto”, alternando nello stesso caricatore le due tipologie di cartucce. La particolarità di quest’arma è data dalla presenza dei principali comandi in conformazione ambidestra: sgancio caricatore, hold open e sicura, sono di fatto utilizzabili da subito, sia per i tiratori destri sia mancini. La leva sicura si aziona con facilità ma il piano d’appoggio è abbastanza stretto e a volte bisogna ricercare la giusta posizione del dito pollice che può sfuggire nell’appoggio. Il pulsante sgancio caricatore è ben collocato e agisce in modo corretto. Per i tiratori con mani piccole, la posizione del pulsante potrebbe risultare troppo distante, rendendo necessario un lieve disassamento dell’impugnatura, dal canto suo l’hold open è ben collocato ed è raggiungibile senza difficoltà. L’arma s’impugna con un buon angolo di presa e l’elsa è giustamente proporzionata all’impiego. La lavorazione anti scivolo presente sull’impugnatura e in particolare sul front e back strap, non è delle più aggressive in termini di grip ma offre comunque una buona base per il controllo dell’arma. Durante la prova a fuoco l’impugnatura è stata sempre ben salda e solo nelle sequenze più veloci del test, abbiamo avuto qualche problema di presa, subito corretta con un’ impugnatura più energica. La presenza del ponticello squadrato offre la possibilità di variare la presa della mano debole: avanzando leggermente con la mano e portando il dito indice in posizione avanzata, si potrà far presa sul ponticello “combat”. Nel tiro abbiamo apprezzato la luminosità dei riferimenti bianchi degli organi di mira e, nell’allineamento a varie distanze, è ben proporzionata la visione del mirino all’interno della tacca di mira. In tutte le sequenze di tiro del test, ho registrato una leggera tendenza verso l’alto a sinistra, costante che si è ripetuta sia con le cartucce commerciali sia ricaricate. Buona la qualità dello scatto in Doppia azione, con un movimento leggero e fluido che la fa sembrare una semi- Doppia azione. In Singola troviamo uno scatto netto ma abbastanza corposo nello sgancio. La taratura dell’azione del grilletto in Singola azione è eccellente, con una precorsa e un riaggancio veramente brevi: ottimo per il doppiaggio del colpo. Nell’effettuare l’armamento con gli intagli anteriori, posti vicino al vivo di volata, non sempre si riesce ad avere una giusta presa per via della forma sfuggente del carrello e delle fresature leggermente basse. Nell’armamento classico invece, utilizzando le fresature sopra la leva sicura, nessun problema di presa. La leggerezza dell’arma si percepisce nelle prove a fuoco, con un rilevamento e un ritorno in posizione non sempre velocissimo. Complice un power factor al limite del minor, cioé 126, le sequenze più dolci le abbiamo registrate con la ricarica numero 4, con palla Shooter bullets di 124 grs Rnbb ramata. I cambi caricatore, anche se non sono presenti le svasature all’interno dell’impugnatura, si eseguono con disinvoltura a patto di non cercare troppo la velocità d’esecuzione. Effettuando i cambi caricatore con l’arma in emergenza, ovvero in apertura, abbiamo notato che se si inserisce il caricatore con un minimo d’energia, il carrello va in chiusura automaticamente camerando di conseguenza la cartuccia. Durante il test il ciclo funzionale dell’arma ha avuto alcune incertezze sia con cartucce commerciali, sia ricaricate. La K100 preferisce una maggior crimpatura del bossolo nelle ricaricate e la chiusura della canna rototraslante sembra dare qualche esitazione in fase di cameratura della cartuccia: anche con le commerciali Sellier & Bellot e Fiocchi, abbiamo avuto due esitazioni. Nelle prove con scarsa consistenza dell’impugnatura, le esitazioni nell’introduzione della cartuccia in canna si sono riproposte. Nessun problema con la mano forte e debole con impugnatura normale. L’arma era, in ogni caso, del tutto nuova e priva quindi di rodaggio.

In allegato in fondo alla pagina, la rosata ottenuta a 15 metri con palla Rnbb di 135 grs e 3,9 grs di Cheddite Granular grossa.

 

Scheda tecnica

Produttore: Grand power, www.grandpower.eu

Importatore: Armeria Ratti, corso Matteotti 189, 20038 Seregno (Mi), tel. e fax 0362.23.50.74,

www.armiratti.it, info@armiratti.it

Modello: K100

Tipo: pistola semiautomatica

Calibro: 9×21

Impiego specifico: difesa personale e Tiro dinamico (Production division)

Meccanica: canna rototraslante

Alimentazione: serbatoio bifilare a singola presentazione

Numero colpi: 15+1

Scatto: Singola e Doppia azione

Percussione: mediante cane esterno e percussore inerziale

Sicura: automatica al percussore, manuale ambidestra sul fusto

Canna: lunga 108 mm, rigatura a sei principi con passo di 250 mm

Lunghezza totale: 203 mm

Mire: mirino fisso sostituibile, tacca di mira innestata a coda di rondine, riferimenti 3-dot system per il puntamento istintivo

Altezza: 140 mm

Spessore: 33 mm (hold open)

Linea di mira: 174 mm

Peso: 830 grammi scarica

Materiali: acciaio al carbonio, fusto in polimeri

Finitura: Tenifer

Numero di catalogo: 16.976 (arma comune)

Prezzo: 850 euro, circa, Iva inclusa (880 versione con slitta Picatinny sul dust cover)