Fratelli d’Italia riunisce gli esponenti del mondo rurale

In vista delle elezioni europee, Fratelli d’Italia – Alleanza nazionale ha riunito le associazioni di categoria del mondo rurale (agricoltori, allevatori, pescatori, cacciatori) non solo per presentare le loro rispettive problematiche in sede europea, ma anche e soprattutto per fare blocco contro una cultura animalista che sta criminalizzando le attività rurali

 

In vista delle elezioni europee, Fratelli d’Italia – Alleanza nazionale ha riunito le associazioni di categoria del mondo rurale (agricoltori, allevatori, pescatori, cacciatori) non solo per presentare le loro rispettive problematiche in sede europea, ma anche e soprattutto per fare blocco contro una cultura animalista che sta criminalizzando le attività rurali. Nel rispetto delle simpatie politiche di ogni associazione, sono stati invitati i delegati di Confagricoltura e Coldiretti, l’Aspal (produttori agricoli Lazio), Anpam, Libera caccia e Cacciatori lombardi, Federfauna e altre. Fra queste, anche un’associazione ambientalista “moderata” come Fareambiente.

A fare gli onori di casa, Ignazio La Russa che ha così riassunto il senso dell’incontro, svoltosi nella sede del gruppo parlamentare: “Abbiamo discusso di come stia passando un messaggio, da parte di una certa cultura ambientalista, secondo cui chi pratica la cultura rurale viene identificato come un nemico dell’ambiente. Perfino all’interno del centro destra si sta cercando di strumentalizzare l’amore per gli animali. Noi sappiamo che nessuno è più amico della natura di chi pratica la cultura rurale e siamo consapevoli del fatto che l’ambientalismo oltranzista sia foriero solo di guai. I difensori della cultura rurale sono oggi chiamati a un plus di comunicazione perché occorre andare oltre le facili suggestioni emotive degli animalisti per far riflettere il cittadino. Occorre più impegno per spiegare loro, per esempio, come la pesca e la caccia si inseriscano nell’ambito di una cultura rurale secondo regole giustamente stringenti e fra le più severe in Europa”.

“In termini economici”, ha chiosato il parlamentare europeo Sergio Berlato, recentemente passato a Fdi dopo la rottura con Forza Italia anche per divergenze sul tema della caccia, “rappresentiamo milioni di persone, tra operatori diretti e lavoratori dell’indotto. Le tasse che paghiamo vengono destinate dallo Stato anche a chi non condivide la nostra cultura. Rappresentiamo, inoltre anche un sistema di valori che non può andare assolutamente perduto”.

I delegati delle associazioni hanno espresso significativo apprezzamento per l’iniziativa e hanno esposto i problemi che gravano sulle loro attività, soprattutto legati a un eccesso di burocratizzazione. Ciò è emerso in modo particolare per il settore che riguarda le armi civili. Fra le testimonianze più preoccupanti circa il clima di intimidazione che si respira, quella del delegato dell’Aiav (Associazione italiana allevatori visone), che ha raccontato di come gli associati vivano nella paura di continue aggressioni e intrusioni da parte di frange ultra-animaliste.

(Andrea Cionci)