Fidc partecipa alla protezione di Jazu

Jazu è uno dei tre giovani ibis allevati da una coppia di ibis eremita che si è riprodotta a Burghausen, in Baviera, nel 2011

Jazu è uno dei tre giovani ibis allevati da una coppia di ibis eremita che si è riprodotta a Burghausen, in Baviera, nel 2011. In autunno Jazu ha seguito un suo conspecifico fino all’area di svernamento situata presso l’Oasi Wwf nel sud della Toscana. Il 6 luglio 2012 Jazu ha lasciato la Toscana per attraversare le Alpi e raggiungere Burghausen, l’8 agosto. Jazu è il primo ibis eremita “selvatico” del progetto Waldrappteam che è cresciuto con i suoi simili, ha imparato la rotta migratoria e ha dato inizio a un ciclo migratorio senza alcun aiuto da parte dell’uomo. Nel frattempo Jazu è già ripartito da Burghausen. La sua posizione attuale si trova vicino ad Hallein, a sud di Salisburgo. È stato raggiunto da un giovane anch’esso nato e cresciuto a Burghausen quest’anno. La speranza è che Jazu conduca il giovane ibis fino alla Toscana riuscendo così a trasmettere le informazioni riguardanti la rotta migratoria alla nuova generazione. Nel 2012 un totale di 11 ibis eremita è partito dalla Toscana e ha quindi raggiunto il sito riproduttivo a Burghausen. Jazu ed alcuni altri uccelli sono già ripartiti verso sud. Al loro gruppo si sono aggiunti ben 5 individui allevati a Burghausen da due coppie di genitori naturali.

 

I pericoli in agguato
Sfortunatamente, durante la migrazione autunnale in molti casi, si sono verificate notevoli perdite dovute al bracconaggio. È anche per questo motivo che sia Jazu sia i suoi conspecifici sono stati equipaggiati con trasmettitori Gps. Basandosi sulla posizione GPS degli uccelli tre squadre del Waldrappteam, indipendentemente l’una dall’altra, cercano di seguire, per quanto possibile, gli ibis in migrazione informando contemporaneamente, l’opinione pubblica, le autorità locali e soprattutto le associazioni venatorie, sulla presenza degli ibis eremita e sul progetto in generale. In aree considerate particolarmente pericolose le squadre possono anche decidere di catturare e mettere in sicurezza gli ibis. In questo modo è possibile ridurre notevolmente le perdite dovute al bracconaggio.

 

Un progetto a lunga scadenza
Questa attività di scorta degli ibis eremita durante la migrazione autunnale dovrà essere portata avanti per molti anni. La collaborazione con la Federazione italiana della caccia (Fidc) assicurerà la costante protezione degli ibis eremita. Johannes Fritz, responsabile del progetto: “Siamo fiduciosi e crediamo che la minaccia del bracconaggio potrà essere ridotta nel corso dei prossimi anni. Per tale motivo riteniamo che valga la pena di fare uno sforzo in questo momento. Riteniamo, inoltre, che anche altre specie in pericolo di estinzione potranno trarre un notevole vantaggio da tale attività che porta come stendardo l’ibis eremita”.