Fabarm Martial Ultrashort, uno shotgun da tasca

È un fucile ma è maneggevole come una pistola. Il suo target sono la difesa abitativa o il law enforcement. Un eccesso di prudenza ha portato alla catalogazione come arma comune

Testo e foto di Domenico Giaquinto

Il Fabarm Martial ultrashort possiede un’eccezionale compattezza determinata dalla canna lunga solo 360 millimetri e per una lunghezza totale di 620, che lo rendono brandeggiabile con facilità anche negli spazi angusti.
La cameratura magnum assicura robustezza e durata, annullando i limiti talora connessi all’impiego di determinate munizioni. È il caso, per esempio, delle Fiocchi Nova slug che abbiamo sparato e che sono espressamente destinate ai fucili provati a 1.370 bar.
Il “nostro” non è un prodotto di fascia economica e si vede. La qualità dei materiali, l’accuratezza costruttiva e le finiture rispecchiano il livello tecnologico e l’esperienza della Casa bresciana. Unico neo la catalogazione, che obbliga l’acquirente a sacrificare un posto delle tre armi comuni normalmente detenibili.
Il Martial ultrashort è un fucile a ripetizione ordinaria manuale con azione a pompa e serbatoio tubolare.
Alla scatola di culatta, la cui realizzazione in lega leggera Ergal 55 contribuisce al contenimento del peso dell’arma, è fissato tramite due spine il sottoguardia con il gruppo di scatto. Dietro al grilletto è posizionata la sicura a traversino la cui posizione di fuoco è evidenziata dalla parte verniciata in rosso. Davanti al ponticello, sul lato sinistro, si trova la leva rigata a “L” per lo sblocco manuale dell’otturatore a cane armato.
L’impugnatura ambidestra a pistola, in polimeri, è ben raccordata ai fianchi della culatta ed è provvista di incavi per le dita e svasi su ambo i lati, che agevolano il posizionamento dell’indice sul grilletto, specie ai tiratori con mani piccole. Il trigger reach è ridotto.
Due aperture rettangolari alla base dell’impugnatura consentono l’aggancio posteriore della cinghia.
L’impugnatura a pistola può essere sostituita con una simile, a cui però è solidale un calcio metallico ribaltabile di lato. Altri calci di diversa foggia, anche di tipo retrattile, sono disponibili sempre a richiesta.

​Sia il caricamento sia lo scaricamento richiedono una certa decisione, ma l’elevatore è accuratamente smussato e non arreca fastidio. La colorazione vivace della calotta spingicartuccia facilita il controllo dello stato dell’arma. Per scaricare il serbatoio si deve premere la leva di ritegno delle cartucce ubicata sotto la finestra d’espulsione. La canna Tribore con cameratura magnum, lunga appena 360 millimetri, è dotata di un carter semicircolare forato. È brunita satinata, l’anima è cromata. In volata si sarebbe potuto applicare il tromboncino rompifiamma optional, ma la ghiera coprifiletto è inamovibile in base al disposto della catalogazione, il che giustifica la mancanza della chiave dalla dotazione di vendita.
Il mirino è visibile solo in parte poiché protrude dall’apposita apertura ricavata nel carter. Alla canna è solidale l’anello d’innesto sul serbatoio, al quale è fissata la piastrina portacinghia. L’astina è realizzata in polimeri.
Il disegno ergonomico della metà inferiore, squadrata, assicura una presa salda che è coadiuvata da numerose scanalature inclinate. Svasature oblunghe con finitura scabra che migliorano il posizionamento e la tenuta dei polpastrelli occupano gran parte della metà superiore.
L’otturatore è mosso dal carrello integrale alla doppia asta d’armamento. Nel corpo dell’otturatore è ubicato il rampone oscillante: fulcrato posteriormente, quest’ultimo impegna la sede ricavata dal prolungamento della canna. Nel carrello alloggia il tassello di richiamo dell’otturatore, caricato elasticamente. L’espulsore mobile con relativa molla di ritorno si trova nel prolungamento della canna.
Curate le finiture, che sono al titanio per grilletto, elevatore e otturatore. ​La carcassa è anodizzata, il tubo del serbatoio è fosfatato. Sulla scatola di culatta è ricavata una pista rigata, utile per la collimazione istintiva.
Il mirino fisso protrude da un’apertura rettangolare ricavata nel carter della canna. Inferiormente, nell’astina sono incassate due boccole filettate per il fissaggio di una slitta Picatinny. Con sistemi ausiliari di mira si può sopperire alla relativa imprecisione causata dall’assenza del calcio, senza inficiare la maneggevolezza.
Inoltre, in condizioni critiche d’illuminazione, con una torcia tattica si assicura l’identificazione del bersaglio.
Lo scatto a un tempo ha lunghezza nella media ed è pulito. Il peso di sgancio di circa 2.300 g è consono all’uso pratico.

Per le prove pratiche abbiamo impiegato munizioni eterogenee.
Con le Aquila T2 sporting abbiamo saggiato il rendimento con cartucce con grammatura leggera e piombo fine, nel caso specifico 28 grammi di pallini dell’8 (2,3 mm), valide per prendere confidenza con l’arma. Le Bornaghi Pellets cu con 9 pallettoni ramati 11/0 (8,6 mm), per un totale di 33 grammi di piombo, hanno un potere d’arresto formidabile. Le Fiocchi Nova slug sono potenti cartucce corazzate a palla, con fondello alto 27 mm, specificatamente destinate ai fucili che abbiano superato la prova forzata di 1.370 bar come il nostro Fabarm.
Infine, abbiamo testato le Trainer-L pompa de La Balistica, cartucce a palla per l’uso nei poligoni Uits poiché con prestazioni ridotte e quindi rispondenti alla normativa in tema di energia cinetica.
A detta del produttore, le Trainer-L possono essere impiegate per difesa oltre che per il tiro e l’addestramento con i fucili a pompa.

Il Martial ultrashort ha funzionato in modo impeccabile. L’estrazione e l’espulsione sono state fluide, decise e costanti con tutti i caricamenti né abbiamo riscontrato irregolarità del sistema. La cameratura è stata sempre agevole. Sui bossoli di risulta abbiamo rilevato impronte di percussione centrate e potenti.
Con le munizioni spezzate, l’ampiezza della rosata differisce sensibilmente a seconda del tipo di cartuccia. Con le T2 sporting piombo 8 abbiamo ottenuto a una distanza di circa 7 metri una distribuzione piuttosto ampia, il diametro medio della rosata è stato di 30 centimetri circa.
Molto più compatta la rosata dei pallettoni ramati 11/0 delle Bornaghi a parità di distanza, 15 centimetri circa. Le reazioni allo sparo variano sensibilmente in funzione della cartuccia impiegata.
Le cariche leggere con piombo di piccolo diametro permettono di familiarizzare con l’arma e anche la gittata e la pericolosità sono relativamente ridotte, le cartucce più potenti scalciano in modo deciso. La superba brandeggiabilità permette di maneggiare l’ultrashort in spazi angusti.
L’assenza del calcio può rendere difficoltoso il piazzamento dei colpi anche sulle brevi distanze, se non si è più che allenati. Comunque, il produttore rende disponibili calci di varia tipologia, alcuni dei quali ideali per non snaturare l’essenza dell’Ultrashort.
Con sistemi ausiliari di mira da posizionare sotto l’astina si preserva l’impareggiabile compattezza del fucile pur estendendo la flessibilità operativa. All’uopo, sotto l’astina sono incassate due boccole filettate per il fissaggio di una slitta Picatinny. L’unica controindicazione che tale operazione comporta può consistere nel dover arretrare la presa della mano debole.
Restano l’ergonomia e la grippabilità dell’astina, grazie alla conformazione squadrata, alle solcature inclinate estese all’intero corpo e alle superfici scabre oblunghe su cui si serrano i polpastrelli.

​L’impugnatura ambidestra è adatta anche ai tiratori con mani piccole, che beneficiano del trigger reach corto e degli svasi laterali per l’indice. La disattivazione della sicura a pulsante ubicata dietro al grilletto è agevole. Per l’azionamento della leva rigata a “L” per lo sblocco dell’otturatore a cane armato, posizionata davanti al ponticello, è richiesto sforzo moderato. Sia per inserire le cartucce nel serbatoio, facendo scattare la leva di ritegno, sia per lo scaricamento, premendo su quest’ultima, è richiesta una certa decisione.
La cucchiaia, priva di parti taglienti, è piacevole al tatto e la resistenza che offre al ribaltamento è lieve.
Alla Fabarm spetta il merito di aver proposto un prodotto unico nel panorama dei pompa disponibili sul nostro mercato. L’Ultrashort è accattivante: di primo acchito colpisce per l’inusitata compattezza, da cui deriva una maneggevolezza superba. La disponibilità di calci optional di varia tipologia estende la flessibilità operativa, soddisfando ogni esigenza. Con sistemi ausiliari di mira si migliora la precisione di puntamento. L’identificazione del bersaglio in condizioni critiche d’illuminazione è un ulteriore vantaggio della torcia tattica.
Grazie all’esperienza e al livello tecnologico della Casa bresciana il fucile in prova è affidabile. Apprezzabili la fluidità del funzionamento e la raffinatezza della realizzazione, sia per i materiali sia per le finiture.
Per l’uso pratico, le prestazioni sono convincenti, nonostante la canna così corta (360 mm). La cameratura magnum depone a favore della resistenza dell’arma e della versatilità, annullando i limiti all’impiego di cartucce come le Fiocchi Nova slug, destinate a fucili provati a 1.370 bar.
In sintesi, l’Ultrashort è indicato per la difesa d’immobili o per il personale impegnato nella sicurezza, ma anche per il semplice appassionato.

La prova completa è stata pubblicata su Armi e Tiro – giugno 2008

Produttore: Fabarm spa, via Averolda 31, 25039 Travagliato (Bs), tel. 03.06.86.36.29, fax 03.06.86.36.84, www.fabarm.com, info@fabarm.com
​Modello: Martial ultrashort
​Tipo: fucile a pompa
​Calibro: 12 magnum (76 mm, 3”)
​Impiego specifico: difesa domiciliare e personale
​Meccanica: ripetizione manuale con azione a pompa, otturatore con chiavistello oscillante e doppia asta di trasmissione
​Alimentazione: mediante serbatoio tubolare
​Numero colpi: 5+1
​Scatto: Singola azione
​Percussione: mediante cane interno e percussore inerziale
Sicura: manuale a pulsante ubicata sulla guardia del grilletto
Canna: cilindrica con strozzatori intercambiabili, lunga 360 mm, dotata di carter metallico forato di protezione
Mire: pista rigata ricavata sulla culatta; il mirino fisso protrude dall’apposita apertura ricavata nel carter copricanna
Lunghezza totale: 620 mm
Peso: 2.450 grammi, circa
Materiali: carcassa in lega leggera Ergal 55, canna e otturatore in acciaio, astina e impugnatura a pistola in polimeri
Finitura: antiriflesso
Numero di catalogo: 16.912 (arma comune)