Difesa Italia commenta il recepimento

L’Associazione Difesa Italia ha diffuso un comunicato di commento al recepimento della direttiva 2017/853 L’Associazione Difesa Italia ha diffuso un comunicato di commento al recepimento della direttiva 2017/853, che riceviamo e pubblichiamo:


Il Decreto Legislativo di recepimento della Direttiva Armi 853/2017 è stato pubblicato in G.U. L’8 settembre, diventando cogente il 14 c.m..
Difesa Italia ha lavorato in stretta collaborazione con Assoarmieri e alcune importanti federazioni sportive del tiro, confrontandosi in modo costruttivo con i referenti incaricati del Governo nel corso dell’intero iter del provvedimento.
Siamo rimasti molto soddisfatti dell’esito dei lavori delle Commissioni e dei relativi pareri: davvero un raro esempio di ascolto democratico di tutti i soggetti portatori di interesse!
Riteniamo che, nel suo complesso, la struttura del Decreto si sostanzi in un recepimento neutro ed equilibrato della Direttiva EU.
Direttiva EU che – sia ben chiaro – valutiamo totalmente inefficace rispetto al dichiarato obiettivo di prevenzione del terrorismo ed esclusivamente punitiva dei cittadini legali detentori, in quanto ispirata a ben altre, inconfessabili, finalità.
Restando nel perimetro nazionale, non possiamo evitare di rammaricarci dell’inattesa introduzione nel testo finale del Decreto appena pubblicato di alcune previsioni che sono del tutto estranee ai contenuti concordati nei giorni precedenti, in particolare: il limite annuale di acquisto delle munizioni applicabile alle licenze; la retroattività della norma al 14 giugno 2017; il risibile contingentamento delle prove delle armi in collezione; la limitazione di accesso alle armi A6 e A7 (le ex B7) ai collezionisti, discriminati rispetto ai tiratori sportivi inutilmente sul piano della sicurezza e forse ai limiti della stessa costituzionalità della norma in termini di disparità introdotta tra tali soggetti; la formulazione dei criteri di concessione delle licenze ai soggetti riabilitati, che ignora il più recente orientamento del Consiglio di Stato.
Sono poi ancora più numerose le nostre riserve in merito ai contenuti della circolare esplicativa 557/PAS/U/012678/10900(27)9 del 12 settembre, che fornisce un’interpretazione assai parziale ed a nostro avviso distorta dei reali contenuti del Decreto, in primo luogo per quanto attiene il conferimento di un’inesistente delega al CONI per il riconoscimento dei “Tiratori Sportivi” e poi su molti altre questioni.
Si tratta, come detto, di aspetti nettamente estranei alla struttura del Decreto così come impostato nel corso dei lavori con i referenti del Governo con cui abbiamo collaborato nei mesi recenti.
In questi giorni la genesi di queste “distorsioni” è stata verificata con attenzione e puntualmente ricondotta ai relativi soggetti ‘ispiratori’.
Le opportune azioni correttive sono in corso di definizione/realizzazione, confidiamo in tempi ragionevolmente brevi, ovviamente a cura del Governo, al quale la nostra associazione conferisce la più ampia fiducia.
Un’ultima considerazione la dedichiamo al comportamento generale dei media in relazione alla promulgazione del Decreto qui in commento: a parte rarissime eccezioni, ci stiamo confrontando con una campagna di disinformazione, dolosa e sistematicamente pianificata, finalizzata esclusivamente a gettare discredito sull’azione di governo della Lega.
È nostra opinione che questo accanimento – al pari di quanto accaduto in occasione della campagna a suo tempo lanciata a supporto della riforma costituzionale del PD – si rileverà un vero boomerang comunicazionale per i suoi promotori, consolidando ulteriormente l’eccezionale consenso che già viene riconosciuto alla Lega ed al suo Segretario.
Difesa Italia si considera già impegnata nel supportare la Lega verso il meritato successo alle prossime elezioni europee, perorando l’obiettivo di orientare a suo favore la preferenza della totalità degli elettori che hanno un legittimo interesse in relazione ai temi della tutela del diritto di accesso legale alle armi.
Ricordiamo che è proprio in sede europea che tra meno di due anni si riscriverà la Direttiva Armi EU, con un parlamento completamente rinnovato e ben altrimenti orientato rispetto all’uscente.
È in corso un epocale cambiamento della sensibilità sociale sulla giusta modalità di partecipazione alla Comunità Europea, sulla modalità di rappresentazione della volontà degli elettori da parte dei soggetti politici, sulla differenza sostanziale intercorrente tra la condizione di ‘cittadino elettore’ e di ‘suddito di organi sovranazionali non elettivi’: il tema dell’accesso legale dei cittadini alle armi sportive e da difesa è molto meno marginale di quanto si vorrebbe far credere e l’accanimento mediatico a cui assistiamo ce ne fornisce la più ampia evidenza!
La nostra arma più efficace è il voto: usiamolo bene!