…e di famiglia onesta

Con la sentenza n. 5039/14 del 10 ottobre 2014, il Consiglio di Stato è tornato a occuparsi della discrezionalità nella concessione del Porto d’armi, confermando che tra le valutazioni che l’autorità deve fare prima della concessione, non c’è solo quella della condotta del richiedente, ma anche del suo nucleo famigliare

Con la sentenza n. 5039/14 del 10 ottobre 2014, il Consiglio di Stato è tornato a occuparsi della discrezionalità nella concessione del Porto d’armi, confermando che tra le valutazioni che l’autorità deve fare prima della concessione, non c’è solo quella della condotta del richiedente, ma anche del suo nucleo famigliare. In pratica, i rapporti di parentela con soggetti per i quali risultano precedenti penali relativi a reati contro la sicurezza pubblica possono compromettere il rilascio della licenza.

 

Il cattivo contesto famigliare, però, viene considerato determinante solo quando incide sulla completa e perfetta affidabilità del soggetto. Per esempio, il figlio che abbia dimostrato di dissentire dalle scelte di vita disoneste del padre, andando a vivere da solo, non accettando da questi sussidi economici e tenendo uno stile di vita integerrimo non sarà pregiudicato dalla parentela. Diversa la situazione di chi tale discostamento non lo dimostra coi fatti. In quest’ultimo caso, infatti, non è possibile escludere che le armi possano entrare nella materiale disponibilità di persone socialmente pericolose e usate per fini illeciti.

 

Insomma, ancora una volta le colpe dei padri ricadranno sui figli, e viceversa…