Cz 75 Sp-01 calibro 9×21

Vai alla galleria delle fotoLa Ceska Zbrojovka è conosciuta per i suoi prodotti dall’ottimo rapporto qualità/prezzo, ma spesso è passato in secondo piano il fatto che fosse capace di realizzare armi da competizione in grado di battere marchi ben più blasonati. Eppure il 4 ottobre scorso a Guayaquil, in Ecuador, Adam Tyc, tiratore ufficiale della Casa ceca, ha portato a casa il titolo iridato Ipsc nella categoria Production, superando il team Glock ch… [

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] La Ceska Zbrojovka è conosciuta per i suoi prodotti dall’ottimo rapporto qualità/prezzo, ma spesso è passato in secondo piano il fatto che fosse capace di realizzare armi da competizione in grado di battere marchi ben più blasonati. Eppure il 4 ottobre scorso a Guayaquil, in Ecuador, Adam Tyc, tiratore ufficiale della Casa ceca, ha portato a casa il titolo iridato Ipsc nella categoria Production, superando il team Glock che ha fatto fatica a stare davanti al terzo classificato, Angus Hobel, anch’esso armato di Cz 75 Sp-01. Grazie alla disponibilità di Andrea Gavazzeni, tiratore Ipsc e Idpa, proprietario di uno dei primi modelli importati in Italia, abbiamo testato l’ arma sia in un percorso di Tiro dinamico sia nel tiro mirato. Inoltre abbiamo avuto modo di collaudare numerose ricariche, volte a saggiare la precisione e l’ affidabilità. In poco tempo abbiamo sparato oltre ottocento colpi con sei ricariche diverse, saggiando anche la rapidità di acquisizione del bersaglio e la celerità di riallineamento tra un colpo e l’altro. Come abbiamo accennato, la Sp-01 è un’evoluzione della classica 75 e di questa mantiene inalterate le linee estetiche, i materiali e anche le dimensioni, tanto che conserva il numero di catalogo della 75B. Ottima nelle competizioni Ipsc e Idpa, in realtà è nata come arma tattica dietro specifica richiesta dei corpi speciali della polizia ceca. Solo successivamente si è pensato di impiegarla anche per le competizioni, apportando alcune modifiche. La finitura, comunque, rimane quella richiesta dai corpi speciali della polizia ceca: una verniciatura brevettata chiamata Black polymer molto tenace, antiabrasiva e anticorrosione, inattaccabile dagli agenti atmosferici e resistente alla maggior parte dei prodotti chimici. Il castello è in acciaio e mantiene inalterata l’inclinazione dell’impugnatura che ha fatto la fortuna del modello 75, ma a differenza di quest’ultima sul front strap e sul back strap sono stati aggiunti pannelli zigrinati per aumentare la presa. La texture delle zigrinature riprende il disegno sulle guancette, realizzate in gomma e fissate al castello per mezzo di una vite Phillips. Quest’ultimo è uno dei particolari estetici meno riusciti in quanto, con il tempo e l’usura, tende a sbrunirsi assumendo una colorazione bianca in netto contrasto con le guancette. Davanti alla guancetta sinistra, nel punto di unione del ponticello del grilletto con il castello, si trova il pulsante di sgancio del caricatore, di tipo maggiorato e facilmente accessibile anche da un tiratore con mani minute. Per contro, anche se l’arma viene portata in una fondina molto morbida, grazie alla particolare configurazione ergonomica del fusto il pulsante non viene azionato involontariamente. Il punto di unione del ponticello del grilletto con il castello è leggermente scavato e ben si accoppia con una pinna dorsale anch’essa molto rilevata. Questi accorgimenti consentono di impugnare l’arma più in alto e, di conseguenza, di ridurre il rilevamento. Sopra al grilletto si trova la leva dell’hold open di generose dimensioni e anch’essa di facile azionamento mentre, subito dietro, è presente la leva della sicura manuale. Il comando è presente anche sul lato destro dell’ arma e, grazie alla particolare lavorazione dei piani di ingaggio, è facilmente azionabile con il pollice o con l’indice. Il cane, pur mantenendo inalterata la forma rispetto al modello 75B, è di dimensioni maggiori e, grazie alla notevole massa abbinata a una robusta molla, è in grado di percuotere qualsiasi tipo di innesco. Abbiamo effettuato alcune prove utilizzando anche munizionamento ricaricato con inneschi small rifle, caratterizzati da uno spessore quasi doppio della capsula rispetto a il corrispettivo per arma corta: con la 75 Sp-01 non abbiamo avuto il minimo problema. Le guide del carrello, interne al fusto (come, per intenderci, nella Sig P210), scorrono lungo tutta la lunghezza del castello, offrendo una maggior superficie di appoggio alle rispettive guide disposte lungo il carrello. Davanti al ponticello del grilletto (di tipo Combat, con tanto di zigrinatura per appoggio dell’indice della mano debole) si trova il dust cover a tutta lunghezza, corredato di slitta a specifiche Stanag Std Mil 1913, destinate al montaggio di accessori. Inoltre, due intagli trasversali permettono il montaggio di alcuni accessori su due posizioni. Il fusto prolungato aumenta il peso dell’arma di ben 180 grammi, quasi tutti posizionati davanti al grilletto: l’assetto risulta notevolmente appruato e, di conseguenza, il rilevamento durante il tiro è contenuto, permettendo un rapido doppiaggio del colpo. La pistola risulta notevolmente bilanciata anche con il caricatore pieno. Gli organi di mira sono stati completamente ridisegnati. L’ azienda ceca ha abbinato un mirino con inserto di fibra ottica di colore rosso a una tacca di mira tipo Novak regolabile in derivazione. La tacca di mira è montata su un inserto a coda di rondine di generose dimensioni, bloccata in sede da due viti Allen, mentre il mirino è fissato permanentemente al carrello. Quest’ultimo, dimensionalmente identico a quello della 75, mantiene inalterati i punti di presa posteriori mentre nella parte anteriore, davanti alla finestra di espulsione, sono stati aggiunti due ulteriori punti di presa che si rivelano comodi per lo scarrellamento in velocità o quando bisogna rimuovere una cartuccia carica dalla camera di scoppio. In quest’ultimo caso, impugnando il carrello per le unghiature anteriori e arretrandolo, la cartuccia estratta dalla camera finisce direttamente in mano. Come nella classica 75, anche questo modello è sprovvisto di sicura automatica al percussore. Lo smontaggio della pistola è quello classico di tutte le Cz: una volta rimosso il caricatore si arretra leggermente il carrello sino a far coincidere il piccolo riferimento posto vicino alle unghiature di presa con il rispettivo presente sul carrello. Si estrae, quindi, dal lato sinistro la leva dell’hold open facendo pressione sul terminale sporgente dal lato destro dell’arma. Rimossa la leva, si sfila il carrello in avanti e, da quest’ultimo, si possono rimuovere la molla di riarmo e la canna. La molla di recupero è vincolata all’ asta guidamolla per scongiurarne la perdita. La canna ha, nella parte superiore della camera di scoppio, i due tenoni che vanno a inserirsi in altrettante sedi ricavate dal cielo del carrello e nella parte inferiore si trova lo zoccolo con al centro il foro ad andamento sinusoidale classico del sistema ideato da Charles Petter, mentre nella parte posteriore c’è la rampa di alimentazione delle cartucce. Il sistema Petter offre vantaggi rispetto al sistema Browning originale ma anche svantaggi. Il sistema di apertura ideato da Petter richiede un minor spazio per l’alloggiamento nel castello, per contro, essendo fissato permanentemente alla canna, non può essere modificato e di conseguenza non può essere variato l’angolo di inclinazione della canna durante la fase di apertura. Nel sistema Browning, variando le dimensioni della bielletta si può anche variare l’angolo di inclinazione della canna e quindi favorire la chiusura dell’arma o al contrario facilitare l’alimentazione delle cartucce. Il caricatore di serie della Cz 75 Sp-01 ha una capacità di 18 colpi ed è riconoscibile per un pad nella parte inferiore. La versione per il mercato italiano ha una capacità di sedici colpi in quanto utilizza sia il numero di catalogo sia i caricatori della 75B e di conseguenza la capacità è ridotta di due colpi. Considerata la natura e la destinazione d’uso dell’arma, invece di recarci in un poligono classico abbiamo preferito impiegarla in un campo attrezzato per il Tiro dinamico così da saggiare sia le doti di precisione sia la rapidità di esecuzione in una serie di percorsi. Abbiamo spremuto al massimo la pistola provando ben sei ricariche diverse e sparando più di ottocento colpi sia nella versione ricaricata sia non. La nostra serie di prove l’abbiamo iniziata utilizzando munizionamento Fiocchi Top target con palla ramata di 124 grani e innesco leadless verificando subito la costanza delle munizioni cronografando una serie di cinque colpi che come risultato ci hanno dato una velocità media di 322,8 metri al secondo con una deviazione standard di 3,86. L’energia media sviluppata è stata di 42,7 kgm e un fattore di potenza di 133,7, più che sufficiente per i minimi richiesti per la categoria Production (dove è consentito solo il fattore Minor). Siamo passati alla prova di precisione sparando cinque colpi in un bersaglio posto a 20 metri, ottenendo una rosata di 70 mm con quattro colpi in 52 mm, un risultato discreto e accettabile considerata la destinazione d’uso dell’arma e gli organi di mira che prediligono la rapidità di acquisizione del bersaglio piuttosto che la precisione. Non dimentichiamo che i mirini con inserti di fibra ottica sono meno precisi di quelli tradizionali. Abbiamo quindi testato le munizioni ricaricate da Andrea Gavazzeni usate nelle competizioni Ipsc nel periodo estivo. Le cartucce sono state allestite impiegando una palla ramata di 126 grani prodotta dalla Target bullet spinta da 5,1 grani di Vihtavuori N340 e hanno erogato una velocità di 321,4 metri al secondo con una deviazione standard di 5,6. Il fattore di potenza medio è risultato di 124, un punto sotto il minimo richiesto dalle norme Ipsc. Il motivo è molto semplice: queste cartucce erano state preparate per una competizione da effettuarsi in un clima estivo, mentre noi le abbiamo provate con una temperatura esterna di 15 gradi e un tasso di umidità del 85% che ha ridotto notevolmente le pressioni e di conseguenza la velocità. La munizione alla prova di precisione ha dato risultati mediocri con una rosata di cinque colpi in 85 mm di cui 4 colpi contenuti in un diametro di 44 mm. La terza prova ha interessato le munizioni commerciali Geco con palla di 124 grani in piombo teflonato che nella prova al cronografo hanno erogato una velocità di 335,8 metri al secondo con una deviazione standard di 11,8 e un fattore di potenza di 138,8. Si tratta di valori abbastanza deludenti in quanto la deviazione standard è elevata e i cinque colpi hanno offerto risultati alquanto al di sotto delle aspettative, con 5 colpi in 90 mm di cui 4 in 59 mm: sono cartucce mal digerite dalla Cz e poco idonee all’impiego in quest’arma. Come quarta prova siamo passati nuovamente a munizioni ricaricate con un inconsueto peso di palla: 135 grani tipo round nose prodotta dalla Action bullet e spinta da ben 4,8 grandi di N340. Considerato il diametro della palla di 356 millesimi di pollice, le cartucce una volta ricaricate sono state ripassate nel factory crimp della Lee. Le cartucce hanno erogato una velocità di 329 metri al secondo con una deviazione standard di 5,9 e un fattore di potenza di 145,6, una vera cannonata. Eppure, nella prova di tiro, i risultati sono stati più che soddisfacenti grazie a una rosata di 67 mm con 4 colpi in 45 mm. Inoltre una rapida ispezione della canna ha rilevato la totale assenza di depositi di piombo: nonostante la velocità elevata, il proiettile non ha lasciato il minimo residuo, segno di una durezza relativamente elevata della lega. La quinta prova è stata effettuata con un altro tipo di munizione ricaricata, una palla ramata di 124 grani prodotta dalla Northwest spinta da 4,2 grani di Vihtavuori N320, con la quale abbiamo sviluppato 324,6 metri al secondo con una deviazione standard di 5,81. Il fattore potenza è stato di 132,5, un risultato più che soddisfacente confermato da una rosata di 61 mm di cui 4 colpi in un diametro di 43 mm. Terminate le munizioni ricaricate siamo passati all’ultimo lotto di cartucce commerciali, Winchester con palla in piombo troncoconica di 122 grani che alla prova del cronografo hanno erogato una velocità di 332,6 metri al secondo con una deviazione standard di 4,17. Il fattore di potenza è di 135,1, più che soddisfacente grazie anche a una deviazione standard molto contenuta che ha dato anche ottimi risultati nella prova di precisione offrendo una rosata di 73 mm con quattro colpi in soli 37 mm. Sono munizioni da non sottovalutare per il Tiro a segno, anche se un po’ fumose. Siamo poi passati all’effettiva prova pratica volta a saggiare le peculiarità dell’arma. Per testarla abbiamo posizionato una serie di bersagli e pepper popper a varie distanze, effettuando anche una serie di tiri in movimento per verificare la rapidità di riallineamento. La pistola ha dimostrato un rilevamento estremamente contenuto, merito dell’assetto appruato. Inoltre, la corsa del grilletto è più che accettabile e gestibile: certo, non all’altezza di un’arma nata solo ed esclusivamente in Singola azione, ma comunque molto vicino a questo tipo di catena di scatto. La trazione è fluida e pulita, grazie all’ assenza della sicura al percussore. L’espulsione dei bossoli è stata perfetta e l’alimentazione fluida e rapida anche con le munizioni troncoconiche. Abbiamo apprezzato notevolmente la percussione decisa, verificata utilizzando un piccolo lotto di cartucce caricate con innesco small rifle. Queste cartucce hanno avuto problemi di accensione con una Tanfoglio e con una Heckler & Koch P2000, ma non con la Cz Sp-01 sono state tutte sparate al primo colpo senza bisogno di percuoterle più volte. Il merito di una percussione marcata e precisa va al cane di generose dimensioni, che trasferisce una notevole forza inerziale al percussore. I comandi della pistola sono molto ergonomici, l’ inserimento e il disinserimento della sicura è rapido e morbido grazie anche al particolare disegno delle leve maggiorate e inclinate per favorire il loro azionamento. La fuoriuscita del caricatore avviene anche con l’arma inclinata, senza bisogno di estrarlo manualmente e l’inserimento è rapido e istintivo grazie a un leggero svaso praticato nella parte inferiore dell’impugnatura. Dopo una prova di tiro così massacrante (per l’arma), senza tregua né pulizia, possiamo essere più che soddisfatti: la Cz 75 Sp-01 calibro 9×21 offre prestazioni al top della categoria a un prezzo estremamente concorrenziale. È la pistola ideale per chi si avvicina al mondo del Tiro dinamico nella categoria Production, e anche al tiro Idpa, come conferma il titolo di campione del mondo conquistato da Adam Tyc l’estate scorsa in Ecuador. Niente male anche per chi si diverte con il tiro informale. [

] L’articolo completo, con molte più foto, lo trovate su Armi e Tiro di dicembre 2005. [

] Produttore: Ceska zbrojovka as, Svatopluka Cecha 1283, 688 27 Uhersky Brod, Repubblica ceca, tel. 00.42.05.72.65.11.11, fax 00.42.05.72.63.36.65, www.czub.cz, info@czub.cz Importatore: Bignami spa, via Lahn 1, 39040 Ora (Bz), tel. 04.71.80.30.00, fax 04.71.81.08.99, www.bignami.it, email@bignami.it Modello: 75 Sp-01 Destinazione d’uso: tattico e sportivo per le competizioni Ipsc e Idpa Tipo: pistola semiautomatica Calibro: 9×21 Funzionamento: chiusura stabile sistema Petter Canna: lunga 120 mm, con rigatura a sei principi ad andamento destrorso, con passo di 1:250 Percussione: cane esterno, percussore inerziale Alimentazione: caricatore prismatico bifilare a singola presentazione Numero colpi: 16 Mire: tacca di mira tipo Novak regolabile in derivazione, mirino con inserto in fibra ottica di colore rosso Scatto: ad Azione mista senza leva abbatticane, peso scatto in Singola azione 2.100 g, in Doppia azione 3.500 g Sicure: manuale alla catena di scatto, ambidestra Lunghezza totale: 207 mm Spessore: 37 mm Materiali: acciaio al carbonio Finitura: carrello e castello con finitura Cz Black polymer, canna lucidata Numero del catalogo nazionale: 11.383 (arma comune) Peso: 785 grammi Prezzo: 780 euro, Iva inclusa