Come si importa un’arma

La pratica d’importazione definitiva di un’arma da un Paese estero è relativamente “semplice” e, in ogni caso, meno complicata e meno elaborata di quanto si tenda comunemente a credere

La pratica d’importazione definitiva di un’arma da un Paese estero è relativamente “semplice” e, in ogni caso, meno complicata e meno elaborata di quanto si tenda comunemente a credere. Una volta scelta l’arma bisogna controllare immediatamente che la stessa sia già stata precedentemente iscritta nel Catalogo nazionale (per sapere come si cataloga un’arma, clicca qui). Il passo successivo è quello di richiedere alla propria questura, in carta bollata da 11 euro (alla quale bisogna aggiungere ulteriore marca da bollo, non applicata, di 11 euro), la richiesta di “importazione definitiva in Italia da …. (indicare il Paese di provenienza) di arma da fuoco”, elencando le seguenti voci: tipo, calibro, marca, modello, matricola e numero del Catalogo nazionale. È necessario anche indicare dove è stata acquistata l’arma e presso quale dogana si intende passare per lo sdoganamento, nel caso in cui l’arma non sia di provenienza comunitaria. Conviene, inoltre, sempre specificare se l’arma riporta un banco di prova riconosciuto o ne sia invece priva. Nel caso in cui l’arma non sia bancata, o non si riesca a farla bancare presso un banco di prova estero riconosciuto (Germania, Repubblica ceca, Belgio, eccetera), la stessa deve essere fatta pervenire, non appena sdoganata, presso il Banco prova nazionale di Gardone Val Trompia (Bs), per procedere con la bancatura ed eventuale punzonatura del numero di catalogo (il costo è di circa 12 Euro per operazione). Normalmente, le questure necessitano di almeno 2-3 settimane per il rilascio dell’autorizzazione, che ha validità di 90 giorni dal momento dell’emissione. Una volta ottenuta l’autorizzazione all’importazione bisogna ottenere anche il benestare dal Paese dove l’arma è stata acquistata. In molti casi, è la stessa armeria del luogo di acquisto a dare una mano per il disbrigo delle pratiche presso lo Stato di provenienza dell’arma. A questo punto conviene contattare uno spedizionere, meglio se specializzato in pratiche d’importazione armi, per avere un aiuto nelle procedure d’importazione fisica dell’arma stessa. Il costo per lo spedizionere è, orientativamente, di circa 80 euro per la prima arma e di 40 euro per le conversioni o armi aggiuntive. Il valore dell’Iva viene, logicamente, calcolato sul valore dell’arma stessa. Una volta terminate tutte le pratiche (circa 2 ore), si esce dalla dogana con la propria arma in scatola e la si può portare a casa e denunciare normalmente come se si trattasse di un acquisto italiano. Considerato che le armi devono essere, giustamente, controllate fisicamente in dogana, le stesse devono viaggiare scariche e senza caricatore inserito. Molte questure richiedono, una volta importata l’arma, una copia o l’originale del bollettino d’importazione. Ultima annotazione, come privati cittadini si possono importare fino a tre armi per anno solare.