Chiude il Field office di Herat, fiore all’occhiello dei carabinieri

Al “Camp arena” di Herat, in Afghanistan, alla presenza del comandante della missione Eupol Pia Stjernvall, si è svolta la cerimonia di chiusura del Field office di Herat, che, al termine degli ultimi adempimenti logistici, cesserà definitivamente dalle attività il prossimo 31 maggio. “Il modello impostato dai carabinieri a Herat verrà preso a esempio per la ristrutturazione anche di tutte le altre province afghane”.

Al “Camp arena” di Herat, in Afghanistan, alla presenza del comandante della missione Eupol Pia Stjernvall, si è svolta la cerimonia di chiusura del Field office di Herat, che, al termine degli ultimi adempimenti logistici, cesserà definitivamente dalle attività il prossimo 31 maggio.  

Fra le tante Autorità presenti, anche l’Ambasciatore d’Italia, Luciano Pezzotti, l’Ambasciatore di Francia, Jean-Michela Marlaud, l’Ambasciatore del Regno unito Martin Longden, l’Ambasciatrice della Repubblica Ceca Marketa Hajkova, il Rappresentante della Csdp (politica di sicurezza e difesa comune europea) Corrado Pampaloni, del Governatore di Herat Mohammad Asif Rahimi, del Comandante di Taac west, generale Michele Risi, del Console Generale degli Stati Uniti d’America Martin Williams e di numerosi generali e magistrati afghani.

Il Field office di Eupol è stato retto nel corso degli anni quasi sempre da un ufficiale dell’arma dei carabinieri, ha operato dal 2007 con un team di esperti civili nel campo del rule of law, del gender e human rights, procura militare e rappresentanza di polizia per un totale di 25 unità di numerosi Paesi della comunità europea. Nell’ambito dell’Ufficio si sono alternati anche svariati marescialli dell’arma dei carabinieri dalla consolidata esperienza internazionale che hanno svolto l’importante attività di training, mentoring e strategic advising dei più alti funzionari della polizia di Herat (in particolare del “PcoP” – Provincial Chief of Police – Comandante della Polizia di Herat, del Criminal Investigation department, di numerosi colonnelli responsabili dei settori gender e human rights e della community policing).

Il Field office di Herat ha altresi svolto attività di advising anche nei confronti dell’apparato giudiziario di Herat (in particolare del procuratore capo, di giudici di vari gradi, civili e militari, nonché dei vari pubblici ministeri della procura di Herat) consentendo di migliorare la cooperazione tra polizia e magistratura.

Il Capo Missione Pia Stjernvall, nel ringraziare i componenti del Field office di Herat per i risultati conseguiti particolarmente nella community policing, ha affermato che il Field office si è contraddistinto per aver “svolto un ruolo essenziale nel costruire la cooperazione tra polizia, pubblici ministeri, avvocati e la municipalità nel suo insieme, incrementando le policies del Governo afghano nell’area di Herat”, concludendo che  “il modello impostato dai carabinieri a Herat verrà preso a esempio per la ristrutturazione anche di tutte le altre province afghane”.