Benelli Raffaello Slug calibro 20

C’è ampio spazio per il calibro 20? Secondo Benelli sì, a giudicare dal grande sforzo messo in campo quest’anno dalla Casa di Urbino per allestire la Gamma 20, che costituisce una vera scelta di campo a favore del piccolo calibro. Un invito al rinnovamento che, da appassionati di armi tecniche, belle e moderne, vediamo con favore. Infatti, in un panorama venatorio che non offre spunti di grande novità, la sola soddisfazion…

C’è ampio spazio per il calibro 20? Secondo Benelli sì, a giudicare dal grande sforzo messo in campo quest’anno dalla Casa di Urbino per allestire la Gamma 20, che costituisce una vera scelta di campo a favore del piccolo calibro. Un invito al rinnovamento che, da appassionati di armi tecniche, belle e moderne, vediamo con favore. Infatti, in un panorama venatorio che non offre spunti di grande novità, la sola soddisfazione per il cacciatore che non vuole essere passivo interprete della propria passione è acquistare un nuovo fucile, sempre più finalizzato in senso specialistico. Molti obietteranno che possiedono già un sovrapposto o una doppietta in piccolo calibro, magari anche inferiore al 20, ma quello che propone oggi Benelli è qualcosa di diverso: una serie di semiautomatici molto specifici e tecnicamente avanzati, che si staccano nettamente dal già visto e distinguono chi li usa. Peso ridotto, maneggevolezza, piacevole proporzione sono i punti di forza più evidenti del calibro 20. A essi Benelli aggiunge l’alta tecnologia costruttiva, con materiali, lavorazioni e tolleranze che consentono prestazioni di cui anche il più superficiale sportivo avverte l’abissale differenza con tutto ciò che il mercato offriva fino a pochi anni fa. Per stimolare ulteriormente l’orgoglio del cacciatore, Benelli insinua il gusto della sfida sportiva, ovvero suggerisce di cimentarsi a caccia con il calibro meno facile, che, offrendo cariche più leggere e diametri di rosata meno generosi, richiede maggiore abilità. Nella gamma calibro 20 Benelli (presentata ufficialmente a Iwa 2007), Raffaello Slug rappresenta una delle maggiori attrazioni per il pubblico italiano. La veste esteriore dell’arma, compatta, molto riuscita nelle proporzioni, completa nell’allestimento, aggressiva nel look gioca indubbiamente un ruolo notevole, ma c’è molta attesa anche sotto il profilo tecnico per questa versione del tutto inedita nel calibro minore. La carcassa di Raffaello Slug 20 non è stata adattata, ma espressamente dimensionata per il calibro 20. La mettiamo a fronte di quella del corrispondente modello calibro 12 e solo dopo un attento esame ci accorgiamo della variazione dimensionale: non si tratta di poca cosa, soprattutto in termini di spessori e conseguentemente di peso, ma il mantenimento delle proporzioni è talmente accurato che occorre un occhio esperto per avere l’esatta visione della riduzione volumetrica.

 

Ma, ci spiegano i tecnici del reparto progettazione Benelli, sarebbe sbagliato credere che i modelli in calibro 20 siano solo frutto di una variazione di quote e spessori. Il progetto di ciascun fucile è interamente autonomo, e tutta la cinetica, le tolleranze, il carico delle molle e ogni singolo componente è stato ricalcolato in funzione del calibro 20. Il cuore cinetico del Raffaello Slug 20 è il collaudato Benelli system, con otturatore a testina rotante: l’essenzialità di questo sistema è anche il segreto della sua efficienza e della minima manutenzione richiesta. La proverbiale efficacia della cinetica Benelli è stata ottimizzata con le moderne tecnologie: attualmente gli otturatori sono macchinati e assemblati interamente da unità robotizzate, con tolleranze ancor più ridotte che in passato. Abbiamo seguito il ciclo di lavorazione dal pezzo monolitico alla carcassa finita corredata dei marchi aziendali, apprezzandone l’accuratezza costruttiva, la precisione dei dettagli (confermata da un’accoppiamento tra carrello-otturatore e canna in totale assenza di gioco). Il pacchetto di scatto è estraibile, con indicatore visibile di cane armato (che è anche il pulsante del cut-off), con sicura a traversino sul lato posteriore del ponticello. Pur portando il prestigioso nome Raffaello, il calibro 20 Slug somiglia assai poco al suo capostipite. L’impatto visivo è aggressivo, e la potenza che esprime lo avvicina più alle carabine semiautomatiche che ai fucili a canna liscia allestiti per la caccia a palla, complice la calciatura molto dritta con un appoggiaguancia ambidestro dal Montecarlo squadrato. Questo fucile dal look innovativo, unito a una reale efficacia operativa, potrebbe costituire un’ alternativa interessante tra le armi a destinazione specifica per la caccia in battuta, che in Italia ha come oggetto solo il cinghiale, ma in Spagna, Portogallo e Francia è diretta anche al cervo, al daino e al capriolo. Il Raffaello calibro 20 Slug presenta carcassa in Ergal anodizzata nera opaca predisposta con fori per il montaggio di slitta per ottica. Il modello da noi provato era già dotato di slitta universale tipo Weaver montata, fatto che ci ha permesso di sparare alcuni colpi impiegando un sistema di puntamento Burris a dot luminoso. La canna cilindrica, lunga 560 mm, è ottenuta attraverso trattamento criogenico (raffreddamento progressivo fino a –100 °C): nell’ acciaio trattato in questo modo le dilatazioni termiche e quelle derivanti dalla pressione sono costanti e contenute. Vibrando e dilatandosi in modo uniforme al momento dello sparo, la canna è costante nel rendimento balistico. La tacca di mira del Raffaello calibro 20 Slug può essere di due tipi: regolabile in altezza e derivazione, con fibra ottica di colore verde, o a rampa con linea di collimazione ad alta visibilità specifica per la battuta. Il mirino è regolabile con incastonata fibra ottica di colore rosso. Il calcio è in noce scelto con calciolo di disegno anatomico con interno in gel, mentre l’ astina è leggermente rastremata, di immediata e facile impugnabilità. Il fucile è leggero (2.700 grammi) e notevolmente bilanciato: all’imbracciatura veloce ci si trova subito proiettati in posizione corretta con il peso ben distribuito e l’allineamento diviene istintivo, con entrambi i sistemi di puntamento (tacca di mira regolabile e rampa da battuta). Il vantaggio di un calibro 20, oltre alla maneggevolezza, è quello di rilevare sensibilmente meno di un 12, consentendo di mantenere senza sforzo l’allineamento nella sequenza rapida di fuoco.

 

Ce ne rendiamo conto subito vedendo la facilità con cui mettiamo a segno i primi colpi a 50 metri con appoggio anteriore e poi a braccio libero. Le palle a nostra disposizione sono le Fiocchi Nova Slug 20/70 con palla Original Brenneke e le Sauvestre Magnum 20/76. Le prime si rivelano molto efficaci sulle distanze medie, 35 e 50 metri, mentre quando iniziamo a provare i colpi a 100 metri, la maggiore potenza e linearità delle Magnum (che hanno quattro alette stabilizzanti) si rivela decisiva: qualche Brenneke inizia a perdere la traiettoria lineare, mentre le Sauvestre entrano diritte nel bersaglio. Alla spalla nessun problema: anche se le magnum picchiano un po’, l’arma rincula linearmente e il ritorno sul bersaglio dopo lo sparo è immediato. L’espulsione è sempre energica, il riarmo senza esitazioni. Per capire un fucile occorre sparare tanto e non ci siamo risparmiati: abbiamo tirato dapprima impiegando l’ ottica Burris a dot luminoso, poi sparando con le mire metalliche regolabili e, infine, abbiamo chiesto e ottenuto di provare anche la versione con tacca a rampa tipo battue. Le rosate che abbiamo raccolto sono molto soddisfacenti, ma siamo certi che in condizioni di appoggio adeguato (rest anteriore e posteriore) si possa fare anche meglio. Tuttavia non è la nostra abilità in gioco, bensì la valutazione obiettiva di un fucile semiautomatico destinato al tiro veloce a palla. E in questo il Benelli Raffaello Slug 20 non delude, anzi: quando abbiamo voluto tirare “da caccia” a mano libera svuotando i tre colpi in sequenza veloce, a 30, 50 e anche 100 metri, siamo sempre andati a bersaglio con raggruppamenti che nella pratica venatoria sarebbero più che lusinghieri. L’ arma c’è in tutto: bella, facile e di immediata confidenza. I colpi vanno a segno, esattamente dove metti la canna, fino a 100 metri e non è cosa che si possa dire per tanti slug e persino per alcuni express. Siamo convinti che il Benelli Raffaello Slug 20 ai cinghialisti piacerà, come è piaciuto a noi, ma crediamo possa offrire sorprese anche nelle gare di tiro alla sagoma di cinghiale a 50 metri (disciplina Fidasc in notevole espansione) dove le doti di un calibro 20 stabile e preciso potrebbero essere enfatizzate al massimo. Come esordio, per la Gamma calibro 20 by Benelli, non c’è male davvero.

 

L’articolo completo, con molte più foto, lo trovate su Armi e Tiro di maggio 2007.

 

 

SCHEDA TECNICA

Produttore: Benelli armi spa, via della Stazione 50, 61029 Urbino (Pu), tel. 07.22.30.71, fax 07.22.32.74.27, www.benelli.it

Modello: Raffaello Slug

Tipo: fucile semiautomatico

Calibro: 20/76

Funzionamento: inerziale Benelli system a testina rotante

Canna: martellata con anima cromata sottoposta a tempra criogenica lunga 560 mm, cilindrica, dotata di bindella a rampa o con tacca di mira regolabile in altezza e derivazione con fibra ottica e mirino con fibra ottica incastonata

Scatto: diretto

Percussione: cane interno, pacchetto di scatto estraibile Sicura: manuale a traversino sul ponticello, avviso di cane armato

Carcassa: in Ergal anodizzato nero con testa di cinghiale incisa sul lato

Otturatore: macchinato da trafilato e cromato a spessore

Calcio: a pistola con appoggiaguancia e Montecarlo, zigrinature eseguite a mano, coccia personalizzata con inserto in carbonio con testa di cinghiale e calciolo di disegno anatomico in gel; lunghezza calcio 360 mm, piega nasello 40 mm, tallone 60 mm

Asta: tipo caccia con zigrinatura fatta a mano

Lunghezza totale: 1.000 mm con canna di 560 mm

Peso: 2.700 grammi

Serbatoio: tubolare a 3 colpi 20/76, 4 colpi standard

Confezione: valigetta Benelli Abs, kit di variazione piega 64 mm, magliette portacinghia, manuale d’uso, flacone olio Benelli

Prezzo: 1.698 euro, Iva inclusa