500 mila firme e un sit-in per la legittima difesa

La proposta di legge popolare dell’Italia dei valori per rinforzare la legittima difesa e garantire l’inviolabilità del domicilio ha superato le cinquecentomila sottoscrizioni certificate in tutt’Italia. Il 1° giugno manifestazione per chiedere “più sicurezza nelle nostre case”

L’Italia dei valori il giorno 1° giugno consegnerà in senato i plichi con le cinquecentomila firme raccolte in sostegno alla propria proposta di legge per rinforzare la legittima difesa. Alle ore 11, è previsto un sit-in in piazza Montecitorio per chiedere “più sicurezza nelle nostre case”.  Alla manifestazione interverranno il segretario nazionale Idv Ignazio Messina, i senatori Alessandra Bencini e Maurizio Romani.

Oltre al potenziamento dell’inviolabilità del domicilio la proposta di Italia dei valori, già depositata in Cassazione, intende cancellare la circostanza, prevista attualmente dalla legge, che consente all’aggressore, in determinate circostanze, di poter chiedere il risarcimento del danno all’aggredito.
“I cittadini all’interno delle proprie case devono potersi difendere con più libertà e non rischiare di essere accusati di una reazione sproporzionata: bisogna poter respingere chiunque violi la nostra casa e la nostra serenitá familiare. Non vogliamo pistoleri", ha sottolineato Messina, "ma occorre anche notare che i possessori di armi sono proprio coloro che hanno più premura nell’uso delle armi stesse. Noi chiediamo semplicemente che i cittadini siano messi in condizione di difendersi da chiunque attenti all’incolumità propria, o dei propri familiari, all’interno della propria abitazione. Difendiamo i cittadini onesti, sempre più assediati da una criminalità invasiva e aggressiva, e vogliamo i delinquenti in galera”.
“Rivolgiamo un appello ai cittadini, e a tutte le associazioni che chiedono più sicurezza, a venire alle 11 al sit-in a Montecitorio, insieme a noi, per sollecitare a gran voce più tutele e provvedimenti concreti in grado di migliorare la nostra vita e difendere i nostri diritti”.